Avete deciso di andare in Thailandia con i bambini e vi chiedete se un viaggio tanto lungo sia troppo pesante per i vostri piccoli compagni di viaggio?
In questo articolo vi anticipiamo qualche informazione da avere prima di organizzare il proprio viaggio.
Il volo
Da ovunque partiate, andare in Thailandia con i bambini è un’esperienza affrontabile. Generalmente il volo di andata è diurno. Perché i bambini non siano troppo provati da un viaggio così lungo, potete ipotizzare un volo con scalo. Per offrire un esempio, il volo Parigi-Bangkok dura 11 ore e 35 minuti. Noi abbiamo optato per un volo con scalo a Dubai perché i bambini potessero riprendersi dal primo volo di circa 6 ore e mezza.
Il volo di ritorno potrebbe avere una partenza serale o notturna. In questo caso, un volo con scalo potrebbe essere un po’ rocambolesco per i bambini. Svegliarli nel cuore della notte, scendere dall’aereo, aspettare il nuovo imbarco, spezzare il sonno, non è stata per noi un’esperienza facile da gestire. L’unica fortuna che abbiamo avuto è stata avere a disposizione dei passeggini all’aeroporto di Dubai. Questo ha permesso a nostro figlio di continuare a riposare nel passaggio tra un volo e l’altro. Il punto dolente è stato dover ripassare i controlli di sicurezza e svegliarlo in modo brutale durante il passaggio alle interconnessioni. Un volo diretto in questo caso sarebbe l’ideale per una famiglia che viaggia.
Un piccolo suggerimento: l’aeroporto di Bangkok Suvarnabhumi ha un hotel che si trova nelle immediate vicinanze. Si tratta del Novotel Suvarnabhumi, la cui reception è aperta 24 ore su 24, il cui check-out può essere fatto in qualunque momento, senza limiti. L’albergo offre la possibilità di raggiungere l’aeroporto in due modi: tramite navetta gratuita oppure tramite un corridoio sotterraneo, percorribile anche con un carrello pieno di valigie (rampe e ascensori vi faciliteranno la vita!). L’albergo dispone anche di una piscina e di luoghi da visitare in famiglia nelle immediate vicinanze. Se voleste raggiungere Bangkok, il treno è accessibile tramite il corridoio sotterraneo. Questo hotel a quattro stelle, dalle camere ampie, spaziose e tranquille, è l’ideale per chi vuol fare riposare i piccoli accompagnatori fino alla partenza.
I siti turistici e le foto (indesiderate) ai bambini
Il più grande shock culturale che si decide di andare in Thailandia con i bambini è la costante attenzione che le persone, soprattutto del continente asiatico, riservano loro. Non solo tutti cercheranno di attirare la loro attenzione schioccando le dita o parlando loro, specialmente se i bambini sono molto piccoli, ma tutti vorranno fotografarli. Se in Europa un atteggiamento simile potrebbe essere perseguito per legge, in Asia le persone non si pongono il problema del consenso dei genitori. Molte persone hanno cercato di abbracciare il nostro Lilou, prendendolo di peso, perché si mettesse in posa in mezzo al loro gruppo familiare, il tempo di una foto, senza neanche porsi il problema di chiedere a noi genitori se fossimo d’accordo. Non parliamo di Lila, che essendo ancora piccina, ha avuto diritto a baci, abbracci ed è stata presa in braccio da perfetti sconosciuti affascinati dal fatto che avesse la pelle bianca.
Una nostra guida ha tenuto a precisare che chi non viaggia al di fuori del proprio continente è affascinato dai bambini occidentali. Tuttavia non sapendo che fine fanno le foto dei bambini, non avendo mai dato il consenso, non è facile proteggere i propri figli. Se state pensando di andare in Thailandia con bambini molto piccoli, non tralasciate questo aspetto perché non vi darà tregua un solo istante.
Per noi è stato un incubo. Abbiamo fatto il nostro meglio per non lasciarli mai alla portata di foto rubate. In alcuni casi, ci siamo accorti che li abbiano immortalati insieme a noi, senza mai porsi il problema del consenso. Paese che vai, usanza che trovi.
Dress code
Andare in Thailandia con i bambini è un’esperienza che permette di estranearsi dal proprio quotidiano ed immergersi in una nuova cultura. Tuttavia, è importante sapere che quando si fanno delle visite culturali, occorre vestirsi seguendo l’etichetta del posto in cui ci si trova. Se nessuno si permetterebbe mai di entrare in una chiesa in costume da bagno, occorre sapere che l’ingresso ai templi prevede un dress code specifico: pantaloni lunghi per gli uomini, spalle, ventre e gambe coperte per le donne. Se vi trovaste davanti ad un tempio in shorts o bermuda, vi verrà chiesto di acquistare abiti che coprano le parti del corpo indicate per poter accedere. I venditori di abiti nei pressi dei grandi centri turisti non mancano mai. Ed i bambini (piccoli) non sono tenuti a seguire il codice d’abbigliamento. Tuttavia, occorre ricordare alle signore che crop top, scolli a barca o spalle nude non sono accetati. Inoltre, non dimenticate le mascherine, in alcuni templi è obbligatorio indossarle!
Taxisti, drivers e Tour Operator
Lo avrete letto ovunque. In Thailandia i tassisti chiedono cifre folli. Occorre contrattare costantemente con tassisti e autisti di tuktuk. Andare in Thailandia con i bambini significa prevedere molti spostamenti privati perché il caldo potrebbe sfiancarli e perché i prezzi sono davvero stracciati. Se optaste per un taxi potrete insistere perché l’autista azioni il tassametro, spenderete molto meno di quanto possiate contrattare.
Bangkok è una città strana in cui gli autisti cercano di guadagnare dei margini portando i malcapitati turisti dai loro amici. Sbirciando sul web, troverete numerose testimonianze di turisti abbandonati in mezzo al nulla perché l’autista ha deciso di lasciarli da amici senza rispettare la loro richiesta di recarsi in un dato luogo. Questo, ovviamente, non è un invito a non andare in Thailandia con i bambini, ma un avvertimento perché occorre essere prudenti e dal polso duro.
Le Escursioni
Se state pensando di andare in Thailandia con i bambini non avrete la necessità di partire avendo già prenotato le vostre escursioni. In realtà, potrete prenotarle sul posto senza alcuna difficoltà, specialmente se programmate un viaggio fuori dalla stagione estiva thailandese (che corrisponde al nostro inverno) in cui il meteo potrebbe essere incerto. Che preferiate le escursioni di gruppo o quelle private, il suggerimento è quello di rivolgervi sia al vostro albergo che all’esterno. Sappiate che i prezzi possono sempre essere contrattati. Tuttavia, qualora l’albergo vi proponesse un’escursione privata, sappiate che nella maggior parte delle occasioni, i prezzi d’accesso ai monumenti non sono inclusi.
Noi, abbiamo avuto una pessima esperienza con le escursioni proposte dal nostro hotel, il Royal Princess Larn Luang di Bangkok. Non solo uno dei drivers ci ha insultati quando abbiamo fatto presente che i prezzi fossero cari, ma hanno tentato di scroccarci i soldi dei pedaggi e, soprattutto, hanno deciso di portarci in un mercato galleggiante (non era quello che avremmo voluto vedere), obbligandoci a pagare una cifra astronomica a dei loro amici mettendoci davanti a fatto compiuto. Vi sconsigliamo vivamente di scegliere questo albergo (il servizio è pessimo e la reception ha fatto giochini strani, alludendo ad un mancato pagamento da parte di Booking anche se la cifra era già stata prelevata e soprattutto le stelle menzionate non corrispondono ai servizi). Non abbiate paura di rettificare, di dire che lo show dei coccodrilli non vi interessa, che preferite un giro culturale. E soprattutto ribadite, a costo di sembrare ridondanti, quali sono le condizioni del servizio (accessi inclusi o no? E se no, quale sarebbe il costo aggiuntivo?). Voi non siete dei bancomat, ricordateglielo.
In compenso, alcuni alberghi e tour operator locali saranno in grado di mettervi in contatto con gente per bene. La nostra migliore esperienza è stata con Yada Travel a Chiang Rai e con il partner del nostro albergo.
Bancomat, carte e contanti
In Thailandia ovunque vi verrà chiesto di pagare in contanti. Non c’è una fregatura nascosta, si tratta semplicemente di una questione culturale. Se in Danimarca la cultura è quella di eliminare i pagamenti in denaro, favorendo le carte, in Thailandia la cultura dei pagamenti telematici è meno diffusa. E per non trovarsi in situazioni imbarazzanti quando si decide di andare in Thailandia con i bambini è necessario essere previdenti.
Tra le numerose informazioni lette prima della partenza, il suggerimento di prelevare grosse cifre e ridurre quanto più possibile prelievi e pagamenti con carta imperversava sul web. In effetti, quando si paga con carta, chi eroga il servizio, vi addebiterà una commissione del 4%. Noi abbiamo scoperto che alcuni alberghi hanno applicato commissioni più alte della cifra venduta dal sito intermediario. In questo caso, vi sconsiglio vivamente di usare Booking. Non solo i prezzi sono più alti, ma alcuni alberghi hanno provato a spingerci a ripagare il soggiorno.
Oltre agli esercenti, anche la vostra banca potrebbe applicare delle tariffe di conversione. Contattare la propria banca prima di partire potrebbe essere una buona idea.
Vat Refund
Quando si fa shopping nei negozi in Thailandia è possibile richiedere una procedura di Vat Refund. Si tratta di una procedura fatta di scartoffie, per la quale è fondamentale avere il proprio passaporto a portata di mano, che vi permetterà all’uscita dal paese di ottenere il rimborso delle tasse.
In Giappone si otteneva una riduzione sul prezzo d’acquisto immediata. E la riduzione aumentava qualora si pagasse con una carta del circuito VISA. In Thailandia, invece, occorre presentarsi al desk del Vat Refund che si trova all’interno dell’aeroporto Suvarnabhumi. Per accedervi, dovrete superare i controlli di sicurezza e seguire le indicazioni sui pannelli. Una volta al desk occorrerà presentare il formulario rilasciato dal negoziante ed il proprio passaporto per riscuotere i soldi delle tasse precedentemente anticipati. Il limite del rimborso per viaggiatore è tuttavia fissato a 2000 baht.
La Thailandia non è un paese per animalisti
Andare in Thailandia con i bambini è un invito a scoprire gli animali locali. Eppure, all’interno dei circuiti turistici, la proposta di show di animali, sfruttati all’osso per il piacere dei turisti, è una prassi comune e non disciplinata da leggi.
Se siete ferventi sostenitori del benessere animale, attenzione a tutti gli elephant camps che vi proporranno di fare passeggiate a dorso d’elefante o a tutti i vari luoghi che offrono show di combattimenti o performances di varia natura.
Lo sfruttamento degli elefanti ci ha spinti a fare diverse considerazioni: non essendo presenti cavalli o altri animali da soma, nelle fattorie gli elefanti rimpiazzano questi animali. Tuttavia, ognuno è libero di scegliere quale tipo di esperienza fare e quali idee trasmettere ai propri figli.
Come detto in precedenza, noi abbiamo vissuto un’esperienza bellissima in un campo di elefanti a conduzione familiare. Avevamo chiesto un’esperienza cruelty free. Ed è quello che abbiamo vissuto.
Il Pocket Wifi
Andare in Thailandia con i bambini richiede un minimo di organizzazione. Non ci si può affidare alle reti libere o al wifi dell’albergo (che, a dirla tutta, a volte è successo che non funzionasse). Avere un pocket wifi, ovvero un router da ritirare e lasciare in aeroporto al vostro arrivo/partenza significa avere un valido alleato. Qualora vi perdeste, google maps saprà essere un perfetto compagno di viaggio.
Noi lo abbiamo prenotato prima della nostra partenza tramite Smile Wifi. Il loro stand si trova al piano 1 dell’aeroporto (nel famoso corridoio che conduce al treno).
Il cibo
Cosa mangiare quando si decide di andare in Thailandia con i bambini? I piatti tipici nazionali, il Pad Thai (noodles saltati con verdure e pollo o tofu) ed il riso fritto incontrano grande successo tra i più piccini. A volte i nostri piccoli viaggiatori hanno preferito mangiare semplicemente del riso e delle uova fritte. Le bancarelle dei mercati notturni offrono numerose scelte in termini di street food. Generalmente le bancarelle non sono sporche, ma dato che quasi nessuno ha un frigo a disposizione, abbiamo spesso optato per cibo fritto o frutta senza mai avere problemi. Pollo e pesce fritto si trovano facilmente. Nel dubbio, specificate sempre, no spicy please!
I bambini adorano il gelato thailandese, quello preparato sulla piastra fredda.
La cucina indiana è onnipresente. Lilou e Lila l’apprezzano molto e questo ci ha permesso di variare un po’. Tuttavia, ho portato un paio di pasti pronti dalla Francia per la piccola Lila, utilissimi in momenti in cui sembrava essere stanca del cibo propostole.
Nei supermercati, specialmente in quelli del gruppo Seven Eleven troverete dei toast che il personale, alla cassa, sarà pronto a riscaldare su richiesta.
L’offerta vegana e vegetariana
Da viaggiatrice vegetariana pensavo che avrei avuto difficoltà a trovare cibo. La cucina tradizionale thailandese offre alcuni piatti vegetariani: pad thai, riso fritto, involtini primavera fritti e non. Tuttavia, l’offerta in termini di piatti vegani e vegetariani sta aumentando. La maggior parte delle proposte è legata alla cucina indiana, ma troverete alternative diverse in numerosi ristoranti.
Fortunatamente le bancarelle di frutta fresca si trovano ovunque.
Il Mare
Andare in Thailandia con i bambini significa includere una tappa al mare. Nell’economia del tempo dovrete costruire il vostro itinerario nella consapevolezza di non poter visitare tutto quello che vorreste. Le località di mare meritano di essere viste, ma se doveste fare una scelta vi suggeriamo di privilegiare Krabi (ed in particolar modo la spiaggia di Ao Nang). Da Krabi potrete fare numerose escursioni giornaliere per visitare le meravigliose isole paradisiache. Tuttavia, per esperienza diretta, se viaggiate con bambini di età inferiore ai sei anni, evitate le escursioni in motoscafo. Non sono affatto adatte ai piccoli viaggiatori ed il rischio, che abbiamo sperimentato, è quello di infliggere una tortura gratuita cui non potrete mettere fine perché la tabella di marcia è fitta e l’escursione prevede un gruppo.
Decisamente più family friendly sono le escursioni in long tail boat, l’imbarcazione tipica thailandese. Se voleste visitare le Phi Phi Islands prevedete di raggiungere Ko Phi Phi Don, la più grande, in traghetto, dormire lì una notte e il giorno dopo partire per un’escursione in long tail boat, per vedere le isole vicine.
Se invece non voleste proprio rinunciare a Phuket, vi sconsigliamo vivamente la spiaggia di Patong. Troppo affollata e rumorosa. Dirigetevi piuttosto a Karon Beach, molto pulita, ampia e familiare. Sebbene i servizi in termini di ristoranti e negozi non siano molti e siano piuttosto cari.
Gli spostamenti
Si dice che l’anima della Thailandia si colga viaggiando come i locals. Il treno notturno che da Bangkok potrà condurvi al nord sembra essere un’esperienza unica, ma incompatibile con viaggiatori piccini. La presenza di Lila ci ha spinti a prendere delle decisioni “di comodo”, come spostarsi con voli interni. I prezzi dei biglietti sono abbastanza bassi, ma gli aerei non sono quasi mai puntuali (abbiamo sempre avuto almeno una mezz’ora di ritardo). Noi abbiamo scelto la compagnia Thai Smile, appartenente al gruppo Thai Airways, il cui servizio clienti è molto reattivo via mail. La cosa più sconvolgente non è stato dover fare i controlli di sicurezza in prossimità dell’imbarco, ma il fatto che le compagnie thailandesi non offrano cinture di sicurezza per gli Infants che viaggiano sulle ginocchia dei genitori. Dopo quattro voli interni, continuiamo ad essere increduli davanti a questo protocollo.
Andare in Thailandia con i bambini richiede elasticità.
Sanità
Partendo dalla Francia, secondo il protocollo sanitario francese, abbiamo dovuto fare il vaccino contro l’epatite A contrariamente alla nostra credenza legata al vaccino contro la febbre gialla. Bambini inclusi! In Italia i controlli e i protocolli pare siano meno rigidi, ma vi invitiamo a chiedere consiglio al vostro medico curante. Il vaccino è fortemente raccomandato e legato alla possibili conseguenze di eventuali morsi di zanzara.
La Thailandia è piena di zanzare. Avere un repellente ed una crema che aiuti i più piccini a non grattarsi di continuo sono precauzioni fondamentali.
Da quando il paese ha riaperto le frontiere post-covid, non è più richiesto alcun test molecolare prima del viaggio. Piuttosto, resta obbligatoria un’assicurazione sanitaria con copertura covid. Noi abbiamo sottoscritto quella di Heymondo.
Conclusioni
Condividiamo con voi delle informazioni che avremmo voluto sapere quando abbiamo deciso di andare in Thailandia con i bambini. Nonostante l’imprevedibilità degli eventi e degli incontri, siamo fermamente convinti che il paese si presti ad essere visitato dalle famiglie. A pochi giorni dal nostro rientro, ripensiamo con gioia ed entusiasmo alle giornate trascorse in un paese dalle numerose contraddizioni che ha saputo stregarci.
Se andare in Thailandia con i bambini è un progetto che vi ronza in testa, non perdete gli approfondimenti delle prossime settimane in cui condivideremo le nostre esperienze e vi racconteremo come abbiamo costruito il nostro itinerario.