Una mostra all’Atelier des Lumières
Scommetto che il nome dell’Atelier des Lumières non sia molto conosciuto ai più che decidono di fare un viaggio a Parigi.
Questo luogo, un capannone industriale d’epoca che ospita delle mostre d’arte proiettate su grandi superfici, è davvero una piccola chicca per chi vuole uscire dai sentieri dei grandi percorsi turistici.
Ma non solo, le mostre dell’Atelier des Lumières sono degli ottimi pretesti per iniziare i bambini all’arte. Spesso ho sentito dire che l’arte è comprensibile solo da chi se ne intende. Ammetto che alcune correnti contemporanee siano più ostiche da decifrare, ma sono fermamente convinta che l’arte debba parlare a tutti a prescindere dalle competenze specifiche. I bambini, in particolar modo, sono particolarmente sensibili ai linguaggi visivi. Perché non educarli all’estetica sin da subito? Da adulti saranno loro a decidere cosa sia bello e cosa no. L’importante è aver fornito loro gli stimoli adatti.
In questi mesi di confinement, parola con cui i francesi hanno definito il lockdown dei mesi scorsi, le uscite culturali, oltre alle passeggiate nel nostro quartiere, sono state le esperienze di cui abbiamo percepito maggiormente l’assenza. Ripartire da un luogo culturale è stato un modo per riprendere la vita, lì dove l’avevamo lasciata in sospeso.
L’Atelier des Lumières
Situato al 38, rue Saint-Maur, non lontano dal municipio dell’11 arrondissement di Parigi (métro, linea 9, fermata Saint-Ambroise o Voltaire), l’edificio che ospita questo luogo di esposizione ha una storia che ne riflette la natura.
La sua architettura industriale ne tradisce le origini. L’atelier altro non era che una fonderia che produceva pezzi di ricambio destinati alla marina e alla ferrovia. Di padrone in padrone, diverse produzioni si sono alternate all’interno di questi luoghi dall’inizio della seconda parte del 1800 fino al 2018 anno in cui l’ex fabbrica è stata trasformata in un luogo d’arte.
A valorizzarne l’architettura è stato il progetto ardito di investire questi luoghi e trasformarli in un tempio di arte digitale e, in particolar modo, della video-art.
In questo momento…
Cosa hanno in comune Yves Klein, Marc Chagall, Monet, Renoir… e il viaggio? Sono tutti soggetti della mostra del momento. Un percorso visivo e sensoriale all’interno del loro universo pittorico e fotografico!
Questa parte della mostra altro non è che un invito a scoprire la Parigi d’epoca, quella tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Un viaggio nel tempo e nella storia, tramite le foto che raccontano l’origine dell’atelier, quadri che ripropongono viste di Parigi e una banda sonora mutevole che permette di scoprire tante sfumature dello stato d’animo in cui si trova davanti a queste scoperte.
Una creazione contemporanea, Journey, completa la mostra. Si tratta di un vero e proprio viaggio sensoriale che permette di scoprire un universo artistico al passo con i tempi.
Le mostre sono temporanee, tra pochi mesi dei nuovi progetti entusiasmanti potrebbero essere proposti.
Programmare una visita l’Atelier des Lumières
Durante questa fase, post pandemia, in cui i luoghi culturali iniziano a riaprire al pubblico, la prima misura di sicurezza adottata è il limite delle presenze. Per poter visitare la mostra sarà dunque necessario prenotare in anticipo i propri biglietti sul sito internet dell’atelier, scegliendo un orario preciso.
I bambini al di sotto dei cinque anni non pagano l’ingresso. A partire da questa età scatta una tariffa ridotta. Il loro accesso gratuito può essere un motivo in più per non perdere questa o una delle prossime mostre.
Al momento la mascherina è obbligatoria per adulti e ragazzi, mentre i più piccini sono esentati.
In cosa consiste la visita?
La locandina annuncia tre mostre: il blu infinito di Yves Klein, Gli impressionisti (ed i loro eredi), e Journey. Si tratta di tre viaggi tematici che si succedono l’uno dopo l’altro. Non importa a che momento arriviate, le tre proiezioni ripartono continuamente, inframmezzate da piccole pause di due minuti che introducono il nuovo tema. La durata complessiva è di circa un’ora e quindici minuti. Acquistando un biglietto potrete dunque vedere tutte le mostre proposte sul cartellone.
Ogni viaggio visivo ha un accompagnamento sonoro dedicato che ne accresce la percezione. Le proiezioni sono dinamiche, ma non interattive come quelle del TeamLab di Tokyo.
Famiglie
Alle famiglie viene chiesto di lasciare il passeggino in un locale custodito, adiacente all’ingresso.
Se pensate di visitare la mostra con un bébé, prevedete un marsupio poiché l’atelier non è in grado di prestarvene uno.
Durante la visita è vietato sedersi per terra. Una delle raccomandazioni più frequenti che abbiamo ricevuto è stata quella di non lasciare che nostro figlio corresse ovunque, ma che rimanesse sempre vicino a noi, consegna che abbiamo seguito scrupolosamente.
La presenza dei bambini piccolissimi è stata una grande sorpresa: più interessati dei più grandi, loro sembrano gradire particolarmente questa mostra.
La video-art e la scommessa vinta dell’Atelier des Lumières
L’arte è per tutti e questa mostra ne è la dimostrazione. Persone di ogni età, accettano di riscoprire le pareti di questo luogo fermo ad un secolo fà, per lasciarsi guidare all’interno degli universi artistici dei pittori rappresentati.
Scoprire l’origine del blu di Klein e comprendere le sue forme astratte, entrare nello spirito festivo della Colazione dei canottieri, guardare le ninfee di Giverny, celebrare la vita con la danza di Matisse, o ancora immergersi in un viaggio sensoriale, sono solo alcuni degli spunti d’arte che quest’esperienza offre.
Ogni tanto uscire fuori dai grandi circuiti turistici per immergersi in contesti tipicamente locali, come questo, può permettere di scoprire aspetti differenti di una capitale europea. Se voleste provare l’ebbrezza di sentirvi Parigini per un giorno non potrete mancare l’Atelier des Lumières e concedervi, subito dopo, una passeggiata lungo il Canal Saint Martin.