Ogni tanto mi capita di leggere sulla free press locale quelle liste – che io trovo divertenti – su ciòche caratterizza i parigini. E non importa che tu sia un parigino vero – in realtà i parigini puri sono talmente rari che quando ne trovi uno, ti sembra di aver trovato un tesoro! -, un parigino d’azione o un amante della Ville Lumière, se vuoi vivere la città devi fare delle esperienze che provano il tuo rapporto viscerale con lei. E non mi riferisco alla visita dei monumenti, ma a veri e propri riti che consacrano, in qualche modo, la tua integrazione in città.
Il Canal Saint Martin
Ero a Parigi da pochi giorni quando la sorella di un’amica mi ha invitata a fare due chiacchiere per darmi qualche suggerimento su come vivere in città. Io venivo dalla più provinciale Lione, non avevo idea di quanto Parigi fosse estremamente differente. La prima cosa che ho scoperto con piacere è stata la zona del Canal Saint Martin. Io, da turista, la conoscevo già. Eppure ignoravo che la gioventù parigina, specialmente quella radical chic, amasse frequentare il quartiere di République e affollare i numerosissimi locali sulle sponde del canale. Col trascorrere degli anni, ho potuto scoprire quanto il quartiere sia caro ai residenti.
Il Canal Saint Martin è il maggiore dei tre canali artificiali che attraversano Parigi (gli altri sono quello dell’Ourcq e quello della Villette), estendendosi per circa quattro chilometri e mezzo, di cui due sotterranei. Questo canale che ha un dislivello di ben 25 metri, permette una navigazione di circa sei chilometri orari, grazie ad un sistema di nove chiuse.
Cenni storici
Nel 1805 Napoleone lancia un cantiere per costruire questo canale artificiale che possa fungere da acquedotto e al tempo stesso da via di navigazione interna per il trasporto delle merci all’interno della città, riprendendo un progetto del XVI secolo. Nel 1825, ad opera completata, il canale nasce dal Bassin de la Villette, un piccolo agglomerato al di fuori di Parigi, e sfocia nella Senna ad altezza del Bassin de l’Arsenal (nei pressi della Bastiglia).
La realizzazione di questo canale ha favorito la proliferazione di numerose fabbriche, trasferitesi lungo i suoi bordi, che sfruttavano la possibilità della navigazione fluviale per il trattamento delle merci.
Il Canale subisce una modifica importante durante la prefettura del Barone Haussmann che rivoluziona l’aspetto di Parigi, offrendoci quello stile architettonico e l’urbanismo parigino odierno cui siamo abituati. Per creare dei nuovi boulevard tra la Place de la Nation e République, il geniale ingegnere Eugène Belgrand (inventore delle fogne di Parigi e della Posta Pneumatica) suggerisce di abbassare il canale di sei metri, trasformandone un tratto da superficiale a sotterraneo. Sotto il boulevard Richard Lenoir, dove ha luogo il mercato di Bastille, si nasconde un canale navigabile!
Crociere sul Canale
Anche prima di trasferirmi a Parigi sono sempre stata intimamente resistente alla classica crociera sulla Senna. Non che non sia un’esperienza interessante, ma a questa ho sempre preferito quella meno conosciuta sul Canal Saint Martin. Una sola compagnia la propone, Canauxrama e va prenotata in anticipo, dal momento che non esiste più il botteghino sul posto.
Io l’ho fatta dietro suggerimento di parigini, tantissimi anni fà ed il ricordo, ancora vivo, testimonia quanto mi avesse lasciata senza fiato. Direzione Bastille, ed in particolar modo il Bassin de l’Arsenal. A fianco dell’Opera Bastille, si trova un piccolo porticciolo che ospita l’imbarcadero della compagnia.
La crociera inizia attraverso il tratto sotterraneo: ci si immerge nell’oscurità della Place de la Bastille, avanzando verso il Boulevard Richard Lenoir e dirigendosi sotto la grande place de la République, prima di riemergere in superficie e attraversare la zona più amata dai parigini. Da qui si risale il canale in direzione del Bassin de La Villette, all’interno dell’omonimo parco dove sarà possibile visitare la Cité des Sciences et de l’Industrie, la Géode, il parco con le sue numerose aree verdi, la Cité de la Musique, la Philarmonie, la Grande Halle de la Villette (centro espositivo e teatro) e le vicine sale concerti.
L’Apéro
Da scoprire in barca o a piedi, il momento migliore per vivere l’atmosfera frizzante del canale e sentirsi un vero parigino è quello dell’aperitivo.
L’Apéro, ovvero l’aperitivo, è un rito molto amato. Tuttavia, questo non ha niente a che vedere con quello italiano: scordatevi buffets imbanditi, non troverete assolutamente nulla se non qualche arachide o oliva, qualora foste veramente fortunati. In Francia tutto ciò che accompagna l’aperitivo si acquista a parte. In genere le accoppiate vincenti sono: frites (patatine fritte) con la birra; tagliere di formaggi e salumi col vino rosso; tagliere di formaggi col vino bianco. O ancora, qualora decideste di optare per un luogo alla mada, cocktail e tapas.
Il Canal Saint Martin pullula di locali e localini. Oltre a quelli storici – Le Verre Volé e Chez Prune – o quelli che negli anni sono diventati delle istituzioni – come il Comptoir Général – ne esistono tanti altri più estrosi – come il Lavomatic, nascosto dietro una lavanderia a gettoni. Tuttavia, la bella stagione esercita un forte richiamo sui parigini spingendoli a fare razzia nei minisupermercati di quartiere e ritrovarsi con gli amici lungo le sponde del Canal Saint Martin.
In tarda primavera vige la regola del chi prima arriva, prima trova posto. Se vi capitasse di passare da quelle parti, scoprirete come ad un certo punto del pomeriggio trovare una bottiglia di vino inizi a diventare difficile e che sedersi su un lembo di terra sia un’impresa quasi impossibile. Da parigina acquisita quale sono diventata non posso fare altro che apprezzare quella piacevole sensazione di fare parte di un tutto: bere un bicchiere di vino lungo il Canale è come partecipare ad un mega picnic.
L’acqua e i suoi riflessi, i ponti di ferro che attraversano le sponde, l’allegria e la presenza di gente che lascia le preoccupazioni di studio e lavoro altrove, rendono davvero magico questo luogo che smette di essere la location di alcune scene del Favoloso Mondo di Amélie per trasformarsi in un centro di aggregazione.
Gli scheletri nascosti
Circa ogni quindici anni, il comune di Parigi svuota il Canal Saint Martin per ripulirne il letto. L’ultima vidange risale al 2016, quando per tre mesi, è stato possibile osservare il canale completamente vuoto. In queste rare occasioni, emergono gli scheletri nascosti sott’acqua: bici (lanciate da persone ubriache), velib (le bici della rete municipale), carcasse di automobili e scooter e… cellulari (eh si’, si trova proprio di tutto!).
Leggere dei ritrovamenti più disparati sulla stampa locale è davvero divertente: se l’intento di pubblicare la lista delle retrouvailles è un chiaro monito ai residenti; in realtà i lettori trovano appassionante scoprire cosa si nasconde sotto le acque verdi di questo canale, dove durante il dopo guerra andava a pescare chi non aveva molti fondi per nutrirsi.
A proposito di scheletri, il periodo degli attentati del 2015 ha lasciato un segno indelebile nella memoria della città. Sulla Place de la République, sorge un piccolo café dal nome emblematico, Fluctuat nec mergitur, barcollo ma non crollo, motto della città per risollevare gli animi. Nato a seguito di quel periodo terribile, questo café testimonia la volontà di resistere alle difficoltà.
A volte basta poco per scoprire angoli nascosti, specialmente in una città come Parigi dove si torna volentieri più volte nella vita. I suoi angoli nascosti e sotterranei sono pieni di storie ed emozioni da scoprire. Allora perché non perdere di vista per qualche ora i percorsi turistici per perdersi in vicoli e quartieri ancora inesplorati? La sorpresa non mancherà…