Vi avevamo già raccontato di un nostro pomeriggio alla Gaïté Lyrique, quando abbiamo potuto concederci il lusso di vedere una mostra, Faire Corps, di video-art interattiva in questo meraviglioso museo parigino che celebra e sostiene le arti e la tecnologia, proponendo i lavori di artisti emergenti che utilizzano più linguaggi artistici e, in particolar modo, le nuove tecnologie.
Se Faire Corps tornerà a breve ad investire i luoghi della Gaïté Lyrique, al momento un’altra mostra ne riempie gli spazi: Heureux soient les fêlés car ils laisseront passer la lumière (letteralmente: felici siano i fannulloni perché lasceranno passare la luce) di Olivier Ratsi. Da vedere in questo autunno, la cui aria fredda inizia a far cadere le foglie e a vestire la città dei colori autunnali.
Heureux soient les fêlés… l’expo
Siete pronti per un’immersione in una realtà parallela? Le mostre proposte dalla Gaïté Lyrique raccontano ed esplorano la società, il nostro tempo e la vita quotidiana. La mostra, dal titolo lungo e misterioso, consiste in cinque capitoli e undici istallazioni, secondo un percorso che permette agli spettatori di incedere secondo un iter preciso, voluto ed immaginato dall’artista stesso. La sua firma? L’utilizzo di atmosfere illuminate al led che invitano gli spettatori all’interazione.
A completare la totalità di quest’immersione artistica è la collaborazione con il musicista Thomas Vaquié che firma le composizioni sonore che accompagnano la visita e danno spessore alle opere.
Astrazione e minimalismo si pongono come risposte ad un mondo caotico e confuso. Essenza ed ordine sono delle soluzioni, una realtà alternativa a quella in cui viviamo.
Un titolo insolito
Gli artisti, lo sappiamo, traggono ispirazione dal quotidiano. Se la definizione del Surrealismo di Ducasse, alias Compte de Lautremont « Bello come l’incontro casuale di una macchina per cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio» è passata alla storia. Non è un caso che la citazione di un celebre scenarista abbia ispirato le opere di questa mostra, diventandone, in tutta la sua interezza, il titolo.
Da vedere con i bambini
Le opere concettuali possono sembrare ostiche ad un primo approccio. Tuttavia, gli universi rappresentati, fatti di luce e ombra, di opere interattive, che catturano l’attenzione, possono essere apprezzate dai bambini. Loro faranno tesoro dell’esperienza in sè, senza avere la pretesa di “capire” il percorso artistico suggerito.
Il nostro Lilou, che ha tre anni, mi ha raccontato di aver avuto l’impressione di essere entrato in un « bosco di luci colorate», divertendosi perché poteva, letteralmente, esplorare lo spazio.
Rifocillarsi dopo la mostra
Dopo aver visto la mostra, specialmente nel week-end, è possibile fermarsi al café della Gaïté Lyrique. Al primo piano, in uno dei saloni più belli del palazzo, si trova il café. Nel fine settimana questo offre la possibilità di concedersi un brunch: una ricca colazione rinforzata che funge ugualmente da pranzo. Luogo estremamente ospitale, che riceve le famiglie, le proposte di brunch sono adattate alle famiglie e ai gusti dei più piccoli.
Informazioni utili
La Gaïté Lyrique si trova al 3bis, rue Papin, nel terzo arrondissement, nelle immediate vicinanze del métro Réaumur-Sébastopol (linea 4); raggiungibile a piedi anche dalla centralissima fermata di Châtelet-les-halles.
Il centro culturale è aperto dal martedì al venerdì dalle 14h alle 20h e nel week-end dalle 12h alle 19h. La prenotazione è necessaria, effettuabile online tramite il loro sito. Per accedere occorrerà mostrare il proprio green pass.