Viaggiare con bambini non è sempre facile : occorre documentarsi meglio sul luogo da visitare, facendo attenzione alle attività che coinvolgono tutta la famiglia. Parigi, meta gettonatissima da sempre, nasconde piccoli tesori da scoprire con i figli, come la Grande Galerie de l’Evolution.
Vi invito ad abbandonare per un attimo ogni giro della Parigi più turistica per scivolare in quella più autentica, pensata per chi ha curiosità, voglia di scoprire e partecipare ad attività su misura di bambino.
Il Jardin des Plantes
Curiosando sul blog, avrete certamente notato come questo luogo torni spesso nelle nostre attività familiari: abbiamo visto la mostra degli animali illuminati (che tornerà per la sua terza edizione da novembre 2020 a gennaio 2021) e siamo tornati per visitare il Museo Paleontologico.
In realtà il Jardin des Plantes, oltre ad essere il magnifico orto botanico della capitale francese, ospita al suo interno numerosi musei, ognuno dei quali rappresenta una delle differenti branche delle scienze naturali.
Purtroppo non esiste un biglietto cumulativo per poter accedere ad ogni edificio e visitare ogni collezione, ma ogni biglietto vi permetterà di beneficiare di una riduzione presso gli altri musei. Per avere le idee più chiare sulle tariffe, vi suggerisco di consultare il sito.
Sulla rue Buffon (non è una barzelletta, si chiama realmente così!) si trova l’accesso all’enorme edificio che ospita al suo interno la Grande Galerie de l’Evolution.
Come è nata la Grande Galerie de l’Evolution
L’antica Galerie de Zoologie è stata inaugurata all’interno del Museum National d’Histoire Naturelle nel 1889, costruita per accogliere ed esporre la crescente collezione di specie animali. La Grande Guerra non solo danneggiò la struttura pesantemente, ma l’assenza di riscaldamento contribuì alle muffe e alla putrefazione di molti esemplari. Chiusa definitivamente nel 1966, tre anni dopo, i ricercatori riuscirono ad ottenere dei fondi per la costruzione di un tetto provvisorio, grazie ad una campagna mediatica sul patrimonio a rischio.
Quasi cento anni dopo, nel 1991, l’idea di una ristrutturazione fu la naturale conseguenza di voler creare un nuovo spazio espositivo che offrisse l’accesso ad una collezione permanente. L’obiettivo era quello di mostrare la grande diversità delle specie animali esistenti, nonché sostenere la teoria evoluzionistica, grazie ad un’enorme quantità di animali imbalsamati. Per farlo al meglio, venne seguita l’idea di una messa in scena, una sorta di disposizione teatrale, per mostrare gli animali nel loro ambiente.
Ed è proprio l’ambiente ad essere il protagonista di questo luogo che vuole informare, sensibilizzare ed educare le generazioni che lo visitano. Viene inaugurata così nel 1994 la Grande Gallerie de l’Evolution.
La visita
A prima vista è l’edificio a stregare. L’esposizione sembra sposare questo luogo da un punto di vista architettonico.
La mostra si distribuisce su circa 6000 metri quatri, distribuiti su tre piani. Ad ogni piano corrisponde un tema ed una precisa volontà: il piano terra racconta delle specie che popolano il mare; il primo piano quelle che popolano la terra con una particolare attenzione su quanto l’uomo possa influenzare le specie animali; al terzo piano viene mostrata l’evoluzione della vita attraverso i suoi meccanismi.
Il viaggio attraverso i diversi piani sembra quasi uno spettacolo che va avanti in crescendo. Come in una rappresentazione teatrale la scenografia riproduce l’ambiente d’origine delle diverse specie, reso vivo dal bruitage (i versi degli animali e degli insetti, il vento e la pioggia) e dalla colonna sonora, appena percettibile, che accompagna la visita. A rendere la mostra veramente suggestiva è la luce, che cambia di continuo, evocando le ore del giorno e della notte, ma anche il bel tempo e i temporali.
Il museo è una scoperta continua, anche per un bimbo di due anni come Lilou, attratto da tutto. Tuttavia, la Galerie può essere visitata dai bambini (dai 6 ai 12 anni, accompagnati dai genitori) attraverso un percorso di caccia al tesoro che permetterà di scoprire più da vicino gli animali presenti.
Due curiosità
Tra le collezioni presenti, due esemplari sono particolarmente speciali. Il primo è il rinoceronte reale che apparteneva allo zoo privato di Luigi XV. Il secondo è l’esemplare di calamaro gigante (una femmina di 9 metri) pescato nel 2000 ed imbalsamato con una tecnica particolare per preservare gli animali dai tessuti molli.
In famiglia
Che visitiate questo luogo con o senza bambini, la sorpresa è assicurata. Se decidete di dedicare del tempo da trascorrere in famiglia, sappiate che il museo è pensato per accogliere i piccoli visitatori, offrendo anche degli spazi per conservare i passeggini, qualora non vogliate portarli con voi. Totalmente accessibile in sedia a rotelle o passeggino, questo luogo saprà sedurvi e regalarvi un momento di scoperta senza eguali.
Per i golosi di tutte le età: un bar che propone piatti caldi, sandwich e insalate è presente al primo piano. I suoi tavoli hanno una vista privilegiata sulla collezione. Un motivo in più per fermarsi a mangiare dentro quando fuori piove.