L’expo Faire corps de Adrien M & Claire B alla Gaité Lyrique
Ho sempre creduto fermamente nell’universalità dell’arte. Ed in particolar modo, ho sempre sostenuto l’idea che l’arte, o meglio le arti, dato che le discipline artistiche sono numerose, potessero giungere al cuore, alla mente, di chiunque ne entrasse in contatto.
Non ho mai pensato che l’arte si rivolgesse unicamente a persone di una certa cultura, con un determinato livello di studi o a partire da una derminata età. Per questo motivo, durante gli anni di ricerca universitaria e artistica, ho sempre abbracciato questo credo.
Da madre, cerco spesso delle occasioni per creare dei punti di contatto tra mio figlio e l’arte. Proprio perché penso che ad ogni sensibilità corrisponda una determinata percezione dell’universo di ogni artista. L’ultima expo che ho condiviso con Lilou è stata la mostra interattiva di digital art alla Gaité Lyrique.
Cos’è la Gaité Lyrique?
Da quando mi sono trasferita a Parigi, nell’ormai lontano 2011, ho sempre cercato di scoprire la città in modo diverso dai numerosi viaggi che avevano preceduto quel trasferimento. Volevo uscire dal circuito turistico ed entrare nel cuore dell’autenticità della Capitale francese, difficile da cogliere nel tempo limitato dei miei viaggi precedenti.
Nonostante mi fermassi spesso a leggere i cartelloni pubblicitari del métro, sono approdata alla Gaité Lyrique per la prima volta una sera per il concerto di un artista che avevo visto in concerto durante un festival musicale a Lione, lo Chapelier Fou.
In quella occasione ho scoperto il magnifico edificio che ospita questo centro culturale dedicato alla valorizzazione e diffusione delle culure post-internet. Con questa definizione si intendono quelle pratiche artistiche concepite e trasformate attraverso internet che vengono divulgate in questo luogo tramite mostre, concerti, spettacoli, ateliers pratici per sperimentare e conferenze al fine di comprendere meglio l’essenza della nostra epoca.
La Gaité Lyrique da teatro a centro culturale contemporaneo
Costruito nel 1862 durante la rimodernizzazione urbana di Parigi pilotata dal Barone Haussmann – al quale dobbiamo le grandi assi viarie e le famose facciate di quello stile architettonico che caratterizza molti palazzi parigini, detti appunto hausmanniens – la Gaité Lyrique (letteralmente l’Allegria Lirica) è stata voluta come teatro d’opera dal carattere popolare.
Da compositori quali Jacques Offenbach a scrittori come Victor Hugo, passando per registi del calibro di Patrice Chéreau, coreografi come Bob Wilson o ancora artisti circensi contemporanei come Silvia Montfort, questo teatro ha attraversato numerose metamorfosi fino a quando il suo soffitto ha minacciato di crollare.
Nel 2002, la città di Parigi decide d’investire nella ristrutturazione del teatro, destinando questo luogo alla divulgazione delle culture digitali e alla musica contemporanea. Al suo interno, questo centro, ospita anche una biblioteca (il cui fondo permette di comprendere come le arti si connettono e si sviluppano grazie alle nuove tecnologie), uno spazio videogiochi (dove è possibile sperimentare quelli nuovi gratuitamente), una boutique, un applab (spazio dedicato alle famiglie ed ai bambini) e un café (dove poter fare un brunch nel week-end) che la sera si trasforma in un bar (ovvero un pub).
La Gaité Lyrique si trova al 3 bis, rue Papin 75003 Paris (métro linee 3 e 4, fermata: Réamur-Sébastopol; oppure linee 3 ed 11, fermata Arts et Métiers O ancora linee 4,8 e 9, fermata Strasbourg-Saint-Denis). Attenzione questo centro è aperto dal martedì al venerdì dalle 14h alle 20h e il sabato e la domenica dalle 12h alle 19h.
La mostra interattiva alla Gaité Lyrique del momento: Faire Corps d’Adrien M & Claire B
Premessa
Dopo aver letto una breve presentazione su questa mostra, non ancora ospite alla Gaité Lyrique, ho deciso che avrei dovuto vederla con Lilou. Armati di pazienza, siamo arrivati il primo sabato (nella settimana d’apertura) e senza neanche entrare dentro, un cartello sulla porta annunciava la fine dei biglietti nel week-end.
Chiacchierando con un membro dell’équipe, abbiamo scoperto che a seguito dell’enorme successo, l’unico modo per visitare questa mostra è acquistando i biglietti online in anticipo. Nonostante il passeggino e Lilou, la persona con cui abbiamo parlato ci ha invitati a tornare perché durante i primi giorni hanno potuto constatare quanto i bambini apprezzassero.
Incoraggiati ad acquistare i biglietti per partecipare durante la settimana, ed in modo particolar modo il giovedì sera (giorno del notturno, nonché unico momento in cui un collettivo di danza contemporanea, Fearless Rabbits, interagisce con le istallazioni, animandole e guidando gli spettatori attraverso una visita dal movimento aumentato. O ancora una volta al mese è possibile partecipare ad una visita dalla musica aumentata in presenza del compositore Olivier Mellano e della cantante Kyrie Kristmanson, il cui lavoro è la colonna sonora della mostra), abbiamo deciso di acquistare i nostri biglietti. Purtroppo per motivi di orario e di disponibilità della Gaité Lyrique abbiamo dovuto ripiegare su un banale venerdì pomeriggio.
Da non sottovalutare gli aspetti logistici: la Gaité Lyrique è accessibile in passeggino o sedia a rotelle. Per quanto riguarda i passeggini sarà possibile utilizzarli durante la mostra (opzione che vi sconsiglio), oppure lasciare il passeggino in custodia degli addetti ai controlli di sicurezza. Nei bagni sono presenti dei fasciatoi per cambiare i più piccini.
La Mostra
Preparatevi a lasciare le scarpe all’ingresso e a girare in calzini su una soffice moquette gli spazi dedicati alla mostra. Entrerete in un universo in penombra, in cui strutture metalliche e proiezioni luminose si modificano in base alla vostra presenza.
Si tratta di un’esperienza immersiva ed interattiva, attraverso delle opere che richiedono un coinvolgimento diretto dello spettatore. Rotto il ghiaccio, si prende confidenza con le opere: la prima, la più grande, è un vasto corridoio le cui proiezioni seguono la scia di chi vi cammina sopra. Dopo pochi minuti, bambini di tutte le età si lasciano conquistare, accettando l’idea di essere artefici dei cambiamenti.
Una decina d’istallazioni si concatenano mettendo al centro lo spettatore, considerato attore consapevole. E in modo del tutto intuitivo e naturale, partecipare a questa esperienza, spinge tutti (grandi e piccini!) ad abbandonare ogni forma di pudore per vivere a pieno questa mostra e fare letteralmente corpo, come lo indica il titolo, con le opere.
La mostra alla Gaité Lyrique non è enorme, ma ci ha regalato un’ora e mezza di pura scoperta, di gioia, di stupore, di libertà. Perché è sempre più raro riuscire a lasciarsi andare, concedersi il brivido della sperimentazione e rimanere stupiti.
Perché andare con i bambini
Frequentando questa mostra mi sono accorta di quanto Lilou sia un nativo digitale, malgrado ogni mio sforzo di tenerlo lontano dagli schermi. Attento ad ogni stimolo, pronto a recepire il funzionamento, ad entrare in un’ottica intuiva, Lilou, come gli altri bambini presenti, sono stati in grado di immergersi più rapidamente degli adulti in questo universo sensoriale.
Questa mostra immersiva è forse uno degli stimoli più interessanti che si possano dare ai propri figli, nonché un’occasione interessante per lasciare che incontri il complesso mondo dell’arte, ricco di linguaggi (artistici) differenti e sempre più legati alla nostra contemporaneità.
Questa mostra è consigliatissima per soprendere tutta la famiglia e scoprire un angolo di Parigi fuori dai circuiti turistici.
Un segreto…
Vi confido un segreto sulla mostra interattiva di digital art alla Gaité Lyrique. Chiacchierando con l’équipe del centro, abbiamo scoperto che l’enorme successo inatteso, che ha spinto alla chiusura del botteghino in loco, ha sortito un effetto positivo. La mostra sarà prolungata – la decisione è già stata presa! – e presto verranno comunicate le date. Se doveste passare da Parigi tra qualche mese e voleste tentare l’esperienza non dimenticate di verificare sul sito della Gaité Lyrique.