Sapevate che la Tour Eiffel è il fortunato simbolo di Parigi per caso? All’epoca della sua costruzione, ovvero in occasione dell’Esposizione Universale del 1889, numerosi padiglioni e monumenti effimeri venivano costruiti il tempo della mostra per poi essere distrutti per lasciar spazio ai nuovi.
E la torre, quanto a lei, non aveva riscosso il successo di oggi… In molti si erano scagliati contro questo capolavoro d’architettura moderna. Tuttavia, se lei ha avuto la fortuna di resistere al tempo e alle critiche, sono molti i luoghi della Parigi che non esiste più.
Place de la Bastille
Il periodo rivoluzionario deve essere stato affascinante e spaventoso. Privo di certezze, sanguinario ma anche crogiolo di fermento sociale e dell’ascesa delle classi medie, quel periodo ha assistito ad eventi epocali come la presa della Bastiglia e la decapitazione dei re (atto di cui i francesi vanno fieri ancora oggi!).
La Bastiglia era un carcere di massima sicurezza in cui venivano rinchiusi prigionieri politici. Questa occupava buona parte della piazza odierna, sporgendosi sopra il bassin dell’Arsenal (quel canale che si collega con il Canal Saint-Martin per arrivare al bassin de la Villette). Le tracce delle fondamenta della Bastille sono ancora visibili sul binario della linea 5 dell’omonima fermata del métro.
Nel 1793 venne costruita una fontana sull’attuale Place de la Bastille per celebrare la presa del Palazzo delle Tuileries e la caduta della monarchia costituzionale. Ispirata all’antica arte egiziana, la Fontana della Rigenerazione, vedeva un gruppo marmoreo rappresentante la dea Iside, scortata da due leoni. La statua della dea era particolare: dal suo seno sgorgava l’acqua.
Sempre sulla Place de la Bastille, in epoca più recente, si affacciava la stazione della linea ferroviara, successivamente sostituita dalla RER A, che collegava Parigi alla sua periferia Est (i comuni limitrofi al Bois de Vincennes). La stazione ha funzionato fino al 1969, per poi essere trasformata in un centro espositivo aperto fino al 1984 ed essere stata rasa al suolo per lasciare il suo posto all’Opéra Bastille, teatro aperto nel 1989.
Questa piazza, che ha subito numerose modifiche nel tempo, è l’emblema del passato glorioso di una Parigi che non esiste più.
Il Palazzo delle Tuileries
Se passeggiando lungo la rue de Rivoli non è difficile pensare che la capitale francese sia opulenta con i suoi palazzi e i suoi giardini, possiamo forse immaginarne la bellezza di un tempo.
Il Palazzo delle Tuilerie, di cui oggi rimane solo il giardino (il cui ingresso principale si trova a nord della Place de la Concorde), doveva essere davvero magnifico. Con la sua facciata di 226 metri di lunghezza, questo edificio, speculare al Palais du Louvre, ha accolto numerose famiglie reali prima di essere distrutto nel 1871 durante la Comune di Parigi. Le sue rovine furono rase al suolo nel 1883.
Il periodo rivoluzionario ha fatto tabula rasa di numerosi luoghi, simbolo della monarchia, privandoci definitivamente di una Parigi che non esiste più.
Les Halles
Chi non ha mai letto il nome della fermata del métro (e della RER) Chatelet-les-halles alzi la mano. Se pensate che les halles siano l’enorme centro commerciale, vi sbagliate. Perché il posto in cui oggi sorge questo edificio, è stato sede del mercato generale di Parigi per 800 anni. Un’altra testimonianza di una Parigi che non esiste più, o quasi.
Nel 1852 questo è il mercato più grande di Parigi – ed un’allusione a questo mercato viene fatta nel film Irma la Dolce di Billy Wilder. Nel 1969, per far fronte all’urbanizzazione crescete, il mercato, che non ha niente a che vedere con quello des Enfants Rouges, viene spostato a Rungis, un comune a sud di Parigi. Da quel momento l’area viene ritrasformata attraverso numerosi lavori, terminati nel 2016, che hanno dato vita all’imponente struttura che possiamo vedere oggi.
La fortezza di Chatelet
Spostiamoci a pochi metri dalle Halles, nell’odierna ed elegante Place du Chatelet. Oggi, incorniciata dal Théâtre de la Ville e da numerosi ristoranti, la piazza ha ospitato una fortezza edificata nel XII secolo per volere di Luigi VI il Grosso. Questo edificio, sostituendo il precedente in legno, ha protetto la città dai nemici.
Luogo di torture per i prigionieri che difficilmente ne uscivano vivi, questa fortezza fu distrutta a seguito del massacro del 1792 durante il periodo della Rivoluzione.
Le Arene di Lutezia
All’epoca in cui Parigi si chiamava ancora Lutezia, prima che la città fosse ribattezzata col suo nome attuale, un teatro che poteva ospitare 17000 spettatori si trovava nei pressi della rive gauche e dell’odierna Rue Monge.
Le Arene di Lutezia ospitavano principalmente giochi circensi che, nel periodo della sua costruzione, I sec D. C., consistevano principalmente in prove ginniche e combattimenti con animali.
La necessità di costruire un deposito per tram, nel XX secolo, fece sparire i resti di questo teatro. Oggi non è raro trovare dei vecchietti che giocano a bocce tra le poche pietre che testimoniano quel passato glorioso.
Il Luna Park di Porte Maillot
La Porte Maillot è una porta a nord ovest di Parigi, conosciuta dai turisti perché ospita la stazione di bus che collegano Parigi all’aeroporto di Beauvais. Zona ultra moderna in cui si trovano le sedi di moltissime aziende e televisioni locali, probabilmente per via della sua vicinanza con la Défense, quartiere economico per eccellenza, la Porte Maillot non ha sempre avuto l’aspetto odierno cui siamo abituati.
Nel 1909 ad animare il quartiere era un Luna Park che è sopravvissuto una ventina d’anni. Chiuso negli anni 30 per lasciar spazio alla costruzione del Palais des Congrès, probabilmente il Luna Park avrà risentito della concorrenza col vicino Jardin d’Acclimatation, sempre più apprezzato dalle famiglie borghesi d’inizio secolo.
Il Palazzo del Trocadéro
Leggendo dei meravigliosi padiglioni effimeri creati per le esposizioni universali non riesco a non immaginare quanto possa essere stata bella Parigi durante gli ultimi anni del XIXesimo secolo.
Riuscite ad immaginare che al posto della terrazza del Trocadéro, dalla quale oggi ammiriamo la Tour Eiffel, un tempo c’era un palazzo dall’architettura eclettica che s’ispirava a quella moresca e a quella bizantina e che dominava i Campi di Marte?
Questo palazzo, che vantava il salone da festa più grande della città, venne demolito nel 1935 perché ritenuto brutto e obsoleto, per lasciare spazio ad una nuova costruzione: il Palais de Chaillot, che oggi ospita al suo interno il Musée de l’Homme, il Musée de la Marine, il Théâtre National de Chaillot e la Cité de l’Architecture et du Patrimoine. Del Trocadéro è rimasto solo il nome di un ricordo ormai fin troppo sbiadito.
Parigi è sempre Parigi
Nonostante le tracce del passato non siano sempre visibili ad occhio nudo, mi piace pensare alle trasformazioni che le città subiscono per adeguarsi alle esigenze dei loro cittadini.
Già da un paio d’anni, Parigi è piena di cantieri in quanto si prepara ad ospitare le Olimpiadi 2024. Per quest’occasione la città, sensibile a tematiche quali la transizione ecologica ed energetica, verrà modificata nuovamente, integrando nuove architetture ecosostenibili ed un’importante vegetalizzazione dello spazio urbano.
Chissà se un giorno, ripensando all’inizio di questo 2020, ci troveremo a sospirare nostalgici per scorci e panorami dell’attuale Parigi che non esiste più…