Viaggiare senza partire. I viaggi della buonanotte
Papà, quando partiamo?
Domani mattina alle sette. Coraggio, ora prova a dormire. Domani avremo una giornata lunga e faticosa.
Ma io non ho sonno…
Lo sai che quando ero bambino io non viaggiavamo mai?
E cosa facevi in estate?
Andavamo al mare, ogni anno nello stesso posto. Era divertente perché c’erano i miei genitori, i miei fratelli, i nonni, i cugini… ma io sentivo di voler cambiare aria. Volevo vedere altri posti…
E come facevi?
Leggevo.
Ma come? Come facevi a viaggiare?
Ho visitato la Giungla ed i Caraibi con Emilio Salgari, sono stato sull’isola del Tesoro con Robert Louis Stevenson e ho girato il mondo in ottanta giorni con Jules Verne. Quando io ero bambino nessuno viaggiava in aereo, tranne in casi eccezionali o se si era particolarmente ricchi. Per partire a me bastava l’immaginazione.
Davvero?
Ai miei tempi i libri spesso non avevano neanche le figure. Occorreva immaginare dal momento stesso in cui si leggeva il titolo. E poi a casa ne avevamo pochi ed io li prendevo in prestito soprattutto a scuola. Per viaggiare mi è sempre bastato poco: leggere dei libri, scoprire gli altri paesi sull’enciclopedia o semplicemente sfogliare gli atlanti.
E poi? Poi cos’è successo?
Ho incontrato la mamma. E anche lei era come me… Voleva vedere il mondo. E così quando siamo diventati grandi abbiamo deciso di viaggiare per scoprire di persona gli altri paesi.
E poi?
Poi sei nata tu… e quella voglia di partire è aumentata. Per questo domani partiamo.
E dove andiamo?
In un paese dove si parla un’altra lingua, si mangiano piatti diversi e il mare è cristallino.
E come si chiama?
Yugoslavia.
Papà?
Si?
Adesso sono stanca.
Buonanotte Carlotta, sogni d’oro!
Si può viaggiare e scoprire nuovi mondi anche volando su un tappeto magico…. ricordo quello del salotto
Già…