Gli Icebergs dello Jökulsárlon sono una tappa imperdibile lungo il Ring islandese. Qualora non aveste previsto di fermarvi, una volta attraversato il ponte che sovrasta il punto in cui lago, generato dallo scioglimento di un ghiacciaio enorme, sfocia nel mare, il paesaggio che si offre è talmente surreale per un europeo, abituato a vivere le città e i centri urbani, da spingere chiunque a fermarsi. Anche per cinque minuti.
La pioggia è amica degli icerbergs
Noi non abbiamo avuto scelta: avendo dovuto affrontare una quarantena all’inizio del nostro viaggio, modificando il nostro itinerario, l’unico giorno utile per visitare questo luogo era piovoso. Consapevoli della difficoltà, abbiamo svoltato per il parcheggio e raggiunto l’area di sosta per ammirare il lago sotto il manto di una pioggerillina sottile.
Contrariamente a qualunque credenza, la pioggia non sarà un impedimento per visitare questo luogo. In realtà esalta i riflessi blu degli iceberg che si specchiano su questo lago. Le sue acque sono calme e protette. Per questo motivo, che piova o meno, sarà possibile ammirare le foche che nuotano e pescano libere ed altri esemplari di fauna locale, tra cui l’animale più pericoloso in Islanda, un rapace in grado di sollevare una pecora.
La conferma che la pioggia esalti i riflessi degli icebergs dello Jökulsárlon è arrivata dalle foto scattate durante questa giornata.
Una sosta al caldo
Sebbene fosse una fredda giornata di fine agosto, bagnata da una pioggia costante e a tratti fastidiosa, nell’attesa di riuscire a godere una vista privilegiata sul lago, abbiamo deciso di concederci una pausa al calduccio.
Muniti di maschera, ci siamo diretti sul fondo del parcheggio, dove un punto ristoro con una vetrata ampia, ospita i viaggiatori di passaggio. Con una cioccolata calda tra le mani abbiamo aspettato che arrivasse l’ora di scoprire i bellissimi icebergs dello Jökulsárlon. Coccolati dal tepore del calduccio e dai servizi offerti durante l’attesa – tra cui les toilettes riscaldate! – abbiamo aspettato diligentemente il momento della nostra gita.
Giro sull’anfibio tra gli icebergs
Lo avevamo scoperto per caso, quando, consultando la nostra guida, prima di partire, avevamo definitivamente rinunciato all’idea di poter fare un trekking alla scoperta dei ghiacciai. Con un piccolo viaggiatore di due anni a seguito non avremmo potuto affrontare un tale sforzo. Tra le poche alternative, una in particolar modo ha catturato la nostra attenzione. La possibilità di vedere da vicino gli iceberg e avere una vista privilegiata del ghiacciaio grazie ad un mezzo anfibio. Ne eravamo certi: avremmo stupito il nostro bimbetto.
Il budget per il giro varia in base alla stagione e all’orario, nei periodi di alta stagione è fortemente consigliato prenotare in anticipo sul loro sito. Arrivato il momento della partenza, siamo saliti su un camion a forma di barca. Il nostro ometto non riusciva ad identificare il mezzo, ma trovandolo simpatico non ha fatto storie per salire a bordo. Una barca con le ruote? Spiegargli che per quanto insolito fosse reale non è stato semplicissimo né immediato.
Una volta entrati in acqua la magia si è rivelata a noi. Non solo il mezzo era piuttosto agile, ma siamo riusciti a toccare un iceberg grazie all’équipe. Essendo noi tre gli unici viaggiatori, abbiamo approfittato di un’esperienza davvero unica in compagnia di una guida tedesca e del capitano della barca, entrambi divertiti dallo stupore del dueenne.
Terminato il giro, ricco di scambi e dettagli sulla vita dei ghiacciai e degli iceberg dello Jökulsárlon, ci siamo congedati dai nostri compagni di viaggio e abbiamo ripreso la strada, dirigendoci verso il punto più lontano del nostro nuovo giro, la cittadina di Hofn.
L’Islanda per famiglie
Oltre agli icebergs dello Jökulsárlon, le tappe che si prestano alle visite in famiglia sono numerose: il sud est dell’Islanda, la Penisola di Keflavik, il Circolo d’Oro e un pomeriggio al Blue Lagoon.
Tutto sommato la pioggia non è stata così terribile perché ha reso i colori degli iceberg incredibili. Non riesco a fare un paragone con altre cose che ho visto: le fotografie sono bellissime ma immagino che dal vivo l’effetto sia ancora più bello.
Parlavamo su un tuo post istagram dell’avventura di un viaggio. La pioggia in qualche modo fa parte degli imprevisti e rende più imprevedibile l’avventura. Temo che nonostante tutto, le foto non rendano giustizia a pieno della bellezza di questi posti. Quando tu riuscirai ad organizzare il tuo viaggio, saro’ davvero curiosa di leggere le tue impressioni sul paese e sulla cucina locale!