Noi avevamo sottovalutato Chiang Rai quando abbiamo deciso di soggiornarci. Stregati da tutte le bellezze che la sua provincia offriva, dall’escursione giornaliera a quella con gli elefanti, non avevamo mai preso in considerazione di andare alla scoperta della città.
Certo, visitare Chiang Rai non significa visitare Bangkok. La città è molto piccola e raccolta e sembra vivere una doppia vita: quella dei mercati diurni e quella del mercato notturno del quartiere cinese.
Cosa vedere in città
Il centro cittadino è davvero piccolo, una mezza giornata sarà sufficiente per girarlo liberamente. Questo si raccoglie attorno alle due torri dell’orologio. La prima, quella antica, appare decisamente poco interessante con le sue linee moderne e a tratti vintage. Nei suoi pressi, sarà possibile passeggiare tra le bancarelle del mercato diurno: qui si trovano principalmente generi alimentari e street food.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, la torre dell’orologio, diventata il simbolo della città agli occhi dei turisti, dorata ed in stile thailandese, è quella più recente. Questa, trovandosi all’incrocio tra due strade piuttosto trafficate, in realtà si trova al centro di una rotonda. Nelle sue immediate vicinanze si trovano numerosi ristoranti e attività che offrono cibo d’asporto. Tra queste, salta agli occhi, una piccola sala da tè in stile europeo: fika, dall’omonimo dolcetto svedese.
I templi
Avevamo sottovalutato la bellezza di un luogo piccolo quando abbiamo deciso di visitare Chiang Rai. Credevamo che una passeggiata serale sarebbe bastata per potere avere un’idea globale della città. Errore!
I primi tragitti in tuktuk sono stati fondamentali: hanno rivelato la presenza di luoghi bellissimi, neanche troppo distanti dal nostro hotel. Ci eravamo sbagliati! La città meritava più di una semplice passeggiata. Così abbiamo fatto del nostro meglio per ritagliare sempre più momenti da trascorrere in città. Per fortuna!
Quando si decide di visitare Chiang Rai occorre tenere a mente che la maggior parte dei templi chiudono i battenti alle 18. In compenso, se svegliarvi presto in vacanza non è un problema, potrete uscire di buon’ora e accedere a tutti i luoghi di culto senza problemi. Non solo li troverete aperti, ma godrete anche delle ore meno calde della giornata. Continente che vai, usanze che trovi…
Il primo tempio ad aver attirato la nostra attenzione è stato : il Wat Phra Kaew. Si tratta di un complesso tutto rosso, il cui tempio principale sembra essere in totale sintonia con le sue pareti dai colori accesi. Perdersi ad osservare i dettagli è stata un’esperienza entusiasmante!
Siamo arrivati al Wat Phra Sing al tramonto, pochi istanti prima della sua chiusura. I suoi scenografici dragoni d’oro e la sua facciata ricca di dettagli ci hanno letteralmente rapiti. Al suo interno, l’ultima funzione della giornata non mi ha permesso di scattare delle foto. In compenso, ascoltare i canti dei monaci buddisti dal vivo è stata un’esperienza bellissima.
Quello che abbiamo scoperto, girovagando, è che anche i templi più piccoli nascondono delle piccole sorprese. Non mi riferisco solo ad architetture particolari, ma ai colori, a luoghi intensamente spirituali e agli incontri inaspettati con i monaci buddisti.
Siamo passati vicino al Wat Klang Wiang in tuktuk ed è stato impossibile distogliere lo sguardo. Questo complesso dai colori sgargianti ha attirato subito la nostra attenzione. E non solo l’esterno maestoso risalta agli occhi, ma al suo interno sembra dipanarsi un piccolo mondo, racchiuso da quattro mura di cinta. Un tempio principale, a tratti kitsch, ma anche estremamente decorato, uno stupa e altri templi minori. Questo luogo dalla bellezza decadente ci ha letteralmente stregati, sebbene lo avessimo visitato un pomeriggio, quando il mercato antistante era già chiuso. I bambini si sono persi nell’osservare i dettagli delle statue presenti, attirati dai colori vivaci e dai fiori del cortile. Una sorpresa inaspettata!
La moschea di Chiang Rai testimonia la presenza di una comunità musulmana in città. Nei suoi pressi non mancano le bancarelle di cibo halal. Visitabile al di fuori delle funzioni e degli orari di preghiera, questa è una delle moschee più grandi del nord del paese.
Il mercato notturno
In albergo abbiamo sentito parlare sin da subito del mercato notturno. Alla reception eravamo stati accolti con una frase particolare: il mercato notturno è il posto ideale dove poter assaggiare la cucina locale, ma se preferite rimanere in albergo, saremo lieti di avervi come ospiti. Fino a quel momento non eravamo entrati in contatto con qualcuno disinteressato all’idea di venderci i propri servizi a tutti i costi. Le nostre escursioni da Bangkok, specialmente quella al Floating Market di Damnoen Saduak, e la nostra pessima esperienza in albergo a Bangkok, ci hanno spinti ad adottare un atteggiamento di allerta e difensiva.
Eppure, sono bastate poche ore, ma una volta arrivati, abbiamo capito che visitare Chiang Rai sarebbe stato meno stressante.
Abbiamo impiegato circa trenta secondi per decidere che sì, quella prima sera stessa, saremmo andati al mercato notturno. Questo si trova all’interno del quartiere cinese della città di Chiang Rai. Il suo ingresso è riconoscibile: sulla strada principale numerose lanterne rosse adornano la strada, piena di locali e spa aperte fino a notte fonda. Un arco piatto, su cui è riportato il nome del mercato, incornicia le prime bancarelle.
Qui troverete abbigliamento, artigianato locale (alcuni artigiani saranno intenti a tessere o a creare delle borse o dei vestiti), moltissimi souvenirs e oggettistica thailandese. L’altro aspetto del mercato notturno è il cibo. All’inizio del mercato, fermatevi pure dalle due signore che propongono il gelato di mango. L’esperienza sarà quasi mistica: all’interno della coppetta oltre al sorbetto di mango, vengono aggiunti pezzi di frutta, riso salato e arachidi. L’insieme dolce/salato è qualcosa di surreale per chi, come noi italiani, ha sempre avuto a che fare col gelato artigianale. E, invece, questo gelato al mango è sorprendentemente buono!
Il cuore del mercato notturno: lo street food
Terminato il giro per le due strade perpendicolari che costituiscono i viali del mercato notturno si accede alla parte centrale. Questa è una sorta di grande food hall, dove numerosi ristorantini propongono cucina locale a prezzi davvero stracciati. Pad Thai, Ananas ripieno al riso, frittura di pesce e tanta, tantissima frutta, sono tra i piatti più gettonati. Non mancano il barbecue coreano, il sushi e le pessime patatine fritte.
I ristoranti non vendono bevande. Per acquistarle occorre andare all’unica bancarella delle bevande. I ristoranti non forniscono neanche i tovaglioli. Noi, osservando la gente del luogo, abbiamo iniziato a comprare dei piccoli pacchi al supermercato in modo tale da non esserne sprovvisti. In più, mancano i bidoni dell’immondizia, perché una volta terminato il vostro pasto, il personale verrà a sparecchiare e a ripulire il tavolo. Abituarsi a questo modus operandi ha richiesto un po’ di tempo.
Sebbene non esistano seggiolini per bambini né menù specifici, abbiamo sempre trovato del cibo apprezzato dai bambini. Il Pad Thai ha avuto grande successo, nelle due versioni (vegetariano e al pollo), ma abbiamo sempre chiesto di non aggiungere spezie che, all’occorrenza, venivano date a parte, in appositi sacchetti. Nella peggiore delle ipotesi, una porzione di riso thai, senza condimento, è sempre stato un ottimo rimedio dell’ultimo minuto.
Anche la mamma, vegetariana, ha potuto trovare qualcosa da mangiare. La scelta non è poi così vasta come avevo immaginato. Pur essendomi innamorata del Pad Thai a base di tofu, al rientro, mi sono accorta di averne abusato.
A rendere particolare l’atmosfera della parte dedicata al cibo è l’animazione. Un cantante e alcune ballerine danno un piccolo saggio della cultura thailandese. Un altro modo per riscoprire la cultura locale quando si decide di visitare Chiang Rai.
Le conclusioni
Visitare Chiang Rai è come scoprire una perla nascosta. Vittima del successo dei luoghi incredibili che attirano flotte di turisti nella sua provincia, la città offre un’idea delle campagne thailandesi, dei luoghi meno invasi dal turismo di massa e dell’autenticità di una terra di confine, abituata agli stranieri. Questi sono visti come presenze amiche e non come ingenuotti da spennare.
Visitare Chiang Rai significa sperimentare l’accoglienza thailandese, creare piccole connessioni umane e perdersi tra le bellezze di una provincia semplice, ma densa di storia, di tradizioni e di luoghi di grande impatto. Natura e spiritualità sembrano andare a braccetto in questa terra, dove la vita sembra scorrere tranquilla.
Sebbene la Thailandia sia un paese vasto, dalle molteplici sfaccettature paesaggistiche, quelle dell’entroterra sono rimaste impresse nei nostri ricordi, come un regalo inaspettato che questo viaggio ha riservato per noi.
ciao, dove avete dormito a chiang rai?
Ciao, Chiang Rai è molto piccola. La maggior parte delle strutture si trovano nel diametro di tre chilometri dal centro città e distano non oltre 4 chilometri dall’aeroporto. Noi abbiamo optato per un eco resort, sapendo che gli standard asiatici sono più bassi di quelli europei. Esperienza davvero ottima, avevamo una sorta di bungalow tutto per noi, immerso in una vegetazione rigogliosa, con piscina ed ottimo ristorante dai prezzi onesti, con possibilità di ordinare in qualunque momento dei piatti ed ottimi partenariati dell’hotel con driver per le escursioni turistiche, organizzabili la vigilia del giorno desiderato. Noi abbiamo soggiornato qui, trovando sull’app di Agoda il miglior prezzo: https://www.pankledvilla.com/