
La voyageuse, il Couchsurfing al femminile (anche per mamme single) per le donne che viaggiano da sole
Quando parti?
Fra due giorni.
Con chi parti?
Da sola.
Prima di diventare la mamma di Lilou, ho affrontato qualche viaggio da sola. E sebbene non sempre l’idea mi entusiasmasse, queste esperienze mi hanno aperto dei mondi. Ho conosciuto tante persone fantastiche, specialmente durante i viaggi in treno o in pullman. Ed ho scoperto risorse nascoste, come un’insolita capacità di adattamento a situazioni nuove e distanti dalle mie abitudini. Tutto questo mi ha arricchita molto.
Nonostante tutto, la questione dell’alloggio per le donne che viaggiano da sole resta spesso una fonte di preoccupazione. Ricordo di aver legato con Saïda, una ragazza che aveva preso il taxi condiviso a Parigi per l’aeroporto con me. Arrivate al gate ci siamo rese conto che saremmo andate entrambe a Berlino. Appena atterrate, abbiamo deciso di scambiarci i numeri e di vederci. Ricordo quanto fosse disgustata dall’ostello per sole donne che aveva scelto, in cui le condizioni igieniche erano terribili e i furtarelli nella norma. Lei mi ha raccontato anche delle sue pessime esperienze di Couchsurfing in solitaria, a volte fraintese dai padroni di casa.
La Voyageuse
Non è un caso che di recente sia stata creata una community per viaggiatrici solitarie (o con bambini) concepita da donne per le donne. La Voyageuse è nata per mettere in contatto donne che ospitano con viaggiatrici (madri o meno) e così rendere più autentici, sicuri ed economici i loro viaggi. L’iscrizione alla community richiede scambi di mail, telefonate di verifica e partecipazioni ai caffé d’incontro. Questo serve per verificare le identità delle partecipanti e tutelare sia le padrone di casa che le viaggiatrici.
Come funziona
L’iscrizione per le padrone di case è gratuita, mentre quella per le ospiti è a pagamento. Il costo è di 119 euro, ma questo consente di utilizzare il servizio di alloggio gratuito illimitatamente per un anno. La quota, comprensiva di bambini (qualora ce ne fossero), serve a finanziare il sistema di sicurezza ideato per il servizio rivolto unicamente alle donne che viaggiano da sole.
Lungi dal pensare che le donne siano deboli e abbiano bisogno di protezione, ma la questione della sicurezza facendo Couchsurfing è un punto centrale. Decidere di andare ospiti presso una persona che vive nel luogo che decidiamo di visitare, senza talvolta parlare la lingua locale, potrebbe renderci vulnerabili. E allora, specialmente se si viaggia con bambini, perché rischiare?
Io ho affrontato il primo viaggio da sola con un bambino di sedici mesi a Ginevra. Esperienza davvero ottima!
Ciao a tutte,
Vorrei viaggiare e fotografare. Entrambe le cose sono due mie grandi passioni. Spesso la fotografia richiede Viaggi solitari perché I ritmi che la fotografia richiede sono diversi in genere da quelli sia di viaggiatori esperti che meno.
Immagino che trovare un compresso tra le due passioni non sia semplicissimo. Eppure pare che una distinzione distingua il viaggiatore, che nel luogo visitato cerca di penetrare, esplorandolo, dal turista, che spesso si limita a consumarlo. A mio parere un viaggiatore puo’ concedersi il lusso di modificare i tempi del proprio viaggio, senza dover necessariamente vedere quanto più possibile. Spero che le tue esperienze da viaggiatrice solitaria siano state positive.