Fuga di un week-end in Europa

Se vi steste ancora chiedendo dove fossimo andati a festeggiare il compleanno del Papà, vi ho appena fornito la risposta. Durante il nostro week-end abbiamo visitato Praga in due giorni con bambini.
Essendo questo un viaggio a sorpresa, ho deciso di portare la mia famiglia a Praga perché, a mia volta, sono stata lì tantissimi anni fa, con i miei genitori e mio fratello. E, cosa non meno importante, la capitale ceca sarebbe stata una scoperta per i miei due compagni di viaggio. Quale occasione migliore per rivederla?
Il venerdì sera siamo atterrati con qualche ora di ritardo. Avremmo voluto fare una passeggiata serale, ma l’ora e la stanchezza ci hanno spinti a fermarci in albergo.
L’albergo
Anche questa volta, come per Copenhagen, abbiamo deciso di ripetere l’esperienza dell’albergo. Per l’occasione, abbiamo scelto l’Hotel Don Giovanni, leggermente fuori dal centro, ma collegato ottimamente con la metropolitana (linea verde, quella che collega il centro storico, fermata Želivského). L’esperienza è stata ottima: stanza molto grande, letto king size e lettino per Lilou hanno reso la nostra permanenza confortevole.

Inclusa nella tariffa, la prima colazione ci ha stupiti: un buffet internazionale che proponeva dolce, salato, cibi cotti sul momento, frutta, cereali, dolci locali e prodotti da forno in copiose quantità.

Giorno Uno
Lasciato prestissimo l’albergo, abbiamo preso la metropolitana, linea verde in direzione del centro della città, Staromĕstská. Riemersi in superficie, dopo aver ammirato il Rudolfinum e la facciata del Museo di Arti Decorative, ci siamo diretti verso il quartiere ebraico, Josevof.

Imperdibili in questa zona sono il Vecchio Cimitero ebraico, la Sinagoga Nuova, la Sinagoga Vecchia, il Municipio Ebraico, la Sinagoga Klaus e la Sinagoga Spagnola. Abbiamo fatto due passi sulla via Pařížská, dove abbiamo potuto ammirare le magnifiche facciate art nouveau.



Il nostro giro è proseguito alla volta del Convento di Sant’Agnese, tra le cui mura medievali e le sale a volta, si trova il Museo di Arte Medievale (aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22).

Da li’ abbiamo proseguito verso la via Dlouhá, dove si trova la Galleria NoD, un centro espositivo che propone opere di arte contemporanea di giovani creatori cechi; ma anche l’accesso al Passaggio dei golosi (Gourmets Pasáz Dlouhá). In questo passaggio coperto si trovano numerosi ristorantini che offrono una vasta scelta a chi volesse fermarsi per pranzo o per un apertivo.

Proseguendo sulla via Dlouhá sulla Piazza della Città Vecchia. Su questa si affacciano il Municipio, la sua Torre, l’Orologio Astronomico (che potrà essere visto in azione, allo scoccare di ogni ora, tra le 9 e le 23), la statua di Jan Hus, la chiesa di San Nicola, la chiesa di Santa Maria di Týn ed il magnifico Palazzo Kinsky. A rendere unica questa piazza sono le numerose dimore che ne sorgono attorno e negli pressi immediati: quella dell’Unicorno d’oro, la casa Štorch, la casa del Bue, quella dell’Oca Azzurra, quella dell’Angelo d’Oro, quella della Volpe Rossa, quella del Cammello d’Oro, quella della Cicogne, quella al Tavolo di Pietra, quella all’Agnello di Pietra… e la Casa della Vergine Nera. Da qui, abbiamo proseguito in direzione della Torre delle Polveri per poi dirigerci verso il Teatro degli Stati e la zona dell’Università Carolina.






Proseguendo avanti siamo giunti ad una piazzetta che ospita un mercato di bancarelle di frutta e di souvenirs, Havelské Tržištĕ. Sul lato destro della piazza si trova una fontana di acqua potabile.

Dopo esserci rifocillati, ci siamo diretti verso il Collegium Marianum e prima di raggiungere la piazza antistante il Ponte Carlo, ci siamo fermati ad assaggiare il dolce più venduto (e pubblicizzato) in città: il Trodl!

La nostra pausa gourmande ci ha ricaricati di energie per proseguire: direzione il Clementinum e quindi il famigerato Ponte Carlo. Che emozione riattraversarlo! Al centro, si trova una gruppo scultoreo con un Cristo in croce. La leggenda vuole che toccare la parte in oro della statua porti fortuna. Personalmente sono un po’ scettica a riguardo…



Terminata la passeggiata sul Ponte, il quartiere di Mala Strana si offriva a noi. Un po’ stanchi, ma consapevoli delle poche ore che avremmo avuto a disposizione, abbiamo deciso di girarlo.


Scendendo dalla parte sinistra del ponte, ci siamo diretti verso l’isola di Kampa, abbiamo attraversato il Parco e siamo arrivati ai piedi della Funicolare. A quel punto abbiamo deciso di salire e goderci il panorama dalla collina di Petrĭn. Acquistando un biglietto cumulativo si puo’ accedere alla torre panoramica, che ricorda un po’ la Tour Eiffel (sulla cui terrazza panoramica è possibile salire con un ascensore), e al vicino Palazzo degli Specchi, entrambi apprezzatissimi dal nostro piccolo viaggiatore. In entrambe le attrazioni, abbiamo dovuto lasciare il nostro passeggino, sebbene fosse lo yoyo, all’ingresso.


Vicino la Funicolare si trova l’Osservatorio Astronomico, più adatto a bambini più grandi sia per interesse che per motivi di spazio. Un passeggino non è proprio l’ideale.

Una volta scesi abbiamo costeggiato il memoriale delle vittime del comunismo, il museo della musica, con l’intento di dirigerci verso i numerosi palazzi che rappresentano il cuore di questo quartiere: Palazzo Nostitz, Palazzo Buquoy, Palazzo Hrzán, Palazzo Straka, Palazzo Morzìn e il Palazzo del Gran-Priore. Abbiamo visto anche le chiese di San Nicola e di Nostra Signora sotto la Catena, prima di ridirigerci verso il Ponte Carlo.

Mentre Lilou reclamava una pausa per la cena, consultando rapidamente la guida ed il nostro migliore amico, Tripadvisor, abbiamo deciso di fermarci al ristorante Mlejnice. Intrigati dall’idea di gustare qualche piatto tipico ceco, convinti dalle numerose recensioni positive, abbiamo deciso di sfidare la fortuna e scoprire se avremmo trovato un tavolo pur non avendo prenotato… E la fortuna è stata dalla nostra!

In questo ristorante dalla decorazione rustica, le nostre diversissime esigenze hanno trovato delle soluzioni grazie al loro vasto menù. Opzione vegetariana per la mamma, piatto a base di prosciutto di Praga per il bébé e Gulash per il papà. Il tutto a due passi dalla metropolitana (Staromĕstská) che un’ora e mezza dopo ci avrebbe riportati in albergo!
Giorno Due
Sebbene fossimo un po’ stanchi per il mega giro del giorno prima, siamo partiti molto presto dall’albergo in direzione del Castello. Tra i miei ricordi ancora vivi di di Praga c’era proprio lui. Per chi avesse un passeggino l’ideale è arrivare alla fermata della metropolitana Malostranská. Una volta riemersi in superficie sarà possibile prendere il tram (il 22 o il 23) in direzione del Castello, Pražský Hrad. Il percorso in tram dura pochi minuti, ma l’accesso ai vecchi tram richiede qualche capacità di adattamento in quanto i gradini sono alti e poco inclini ad ospitare passeggini e sedie a rotelle.

All’esterno del castello, con un po’ di fortuna, potrete ammirare il cambio della guardia, che avviene ogni ora. La cerimonia di mezzogiorno è quella più lunga, accompagnata da una piccola banda musicale. Con un pizzico di fortuna, noi abbiamo assistito a quella della 9.

Sfidando il poco tempo a disposizione, abbiamo deciso di spendere 700 corone (in due!) per visitare il percorso A. Ovvero quello più ricco comprendente: il Castello, la cattedrale di San Vito, il Vicolo d’Oro, la basilica di San Giorgio e il Palazzo Rosenberg. Se aveste tempo e voglia di lasciarvi condurre in un giro guidato, davanti alla biglietteria incontrerete delle guide italiane che per 25 euro vi mostreranno oltre al canonico giro le cucine degli alchimisti e l’ingresso ad una cappella non aperta al pubblico.




Nell’economia del tempo a disposizione, noi, amanti del fai da te, abbiamo preferito girare con la guida in mano. Tuttavia mi permetto di segnalarvi che sebbene tutto sia abbastanza accessibile per dei passeggini, nel palazzo vecchio le scale per accedere al primo piano sono larghe e bassissime; mentre la vera difficoltà l’abbiamo incontrata con la pavimentazione del vicolo d’oro, praticamente incompatibile con le ruote dei passeggini compatti. Per visitarlo, ci siamo alternati.

Terminata la visita del castello, siamo tornati nei pressi della fermata Staromĕstská. Decisi a voler provare un nuovo round di cucina ceca, abbiamo seguito nuovamente le indicazioni della guida, fermandoci al ristorante U Rudolfina. Sala sotterranea, cammerieri affabili, ma non molto babyfriendly (ci si siede su delle panche, non hanno seggioloni per bambini né sedie su cui poter mettere l’adattatore), questo posto è frequentato principalmente da cechi. Nonostante la vastissima carta, ci siamo ritrovati ad ordinare quello che ha proposto il cameriere, che, non portandoci la carta in inglese, si è limitato a proporci tre alternative (la scelta è veramente minima per i vegetariani!). Eravamo stanchi, il bimbo voleva la pappa, così abbiamo deciso di rimanere. Abbiamo ricevuto piatti copiosi e saporiti.
Terminato il pranzo, ci siamo diretti in metropolitana alla fermata Korlovo Namesti. Riemersi in superficie abbiamo raggiunto il fiume per ammirare la Casa Danzante.

Riavvicinandoci alla metropolitana, tenendo sott’occhio l’orologio, abbiamo deciso di concederci una passeggiata nel quartiere di Nové Mĕsto fino alla Piazza Venceslao.


Dopo aver ammirato le facciate degli edifici, tra cui quella della facoltà di pedagogia, e la bellissima piazza, siamo tornati in Hotel, in tempo per riprendere il taxi prenotato su internet e tornare a casa.
Il nostro week-end si è concluso con una promessa: Praga, torneremo presto!