Piccole Avventure di Famiglia

Blog per piccoli e grandi viaggiatori

Menu
  • HOME
  • IN VIAGGIO CON BAMBINI
  • ATTREZZATURA
  • VIAGGI
    • ASIA
      • Andare in Giappone con i Bambini
      • Cosa fare a Tokyo con i bambini
      • Visitare Miyajima in un giorno
      • Escursioni da Kyoto in giornata con bambini
    • EUROPA
      • La festa delle luci a Lione
      • Come raggiungere Praga dall’aeroporto
      • Praga in due giorni con bambini
      • Viaggio a sorpresa
      • Copenhagen per famiglie
      • Cosa vedere a Copenhagen in quattro giorni
      • Come spendere meno a Copenhagen
      • La spiaggia di Mondello
      • Cosa fare a Ginevra con i bambini in estate
    • AMERICHE
      • CANADA
        • Ottawa con i bambini
        • Visitare le Cascate del Niagara
        • Otto destinazioni sotto la tela di Maman
      • CARAIBI
        • La Martinica in Pillole
        • La Martinica per bambini
        • La Route des Rhums
        • Sognando la Martinica
        • Viaggio in Martinica
    • RACCONTI
      • E galeotti furono i sakura in fiore
      • I viaggi della buonanotte
      • Profumo d’estate
      • Il silenzio della Memoria
      • Melanzane fritte
  • PARIGI
    • SCOPRIRE PARIGI
      • Raggiungere Parigi dall’aeroporto
      • I nuovi biglietti del métro di Parigi
      • Gita a Giverny
      • La Grande Galerie de l’Evolution
      • Il Museo Paleontologico di Parigi
      • Il Jardin d’Acclimatation per tutti
      • Mannarino al Musée d’Orsay
      • Una serata di cabaret a Parigi
      • Cosa fare a Parigi quando fa caldo
      • Cosa fare a Parigi quando piove
      • Cosa fare in estate a Parigi
      • Alla scoperta della Cour Saint-Emilion
      • Cosa fare a Capodanno a Parigi
      • Natale a Parigi
      • Mercatini di Natale alternativi a Parigi
      • Notre-Dame, il giorno dopo
      • Riscoprire Parigi col Gay Pride
      • La festa di Ganesh a Parigi
      • La Parigi che non esiste più
    • SCIOPERO DEI TRASPORTI
      • Lo sciopero illimitato dei trasporti a Parigi è finito?
      • Sciopero a Parigi del 17 dicembre
      • Circolazione a Parigi dall’11 dicembre
      • Sciopero a Parigi del 10 dicembre
      • Trasporti a Parigi 9 dicembre
      • Sciopero a Parigi 8 Dicembre
      • Aggiornamento sciopero a Parigi del 7 dicembre
      • Sciopero generale a Parigi
      • Aggiornamento sullo Sciopero dei trasporti a Parigi
    • PECCATI DI GOLA
      • Dove mangiare una raclette a Parigi
      • La galette des Rois
      • Cioccolata calda a Parigi
      • Le Marché des Enfants Rouges
    • MOSTRE TEMPORANEE
      • Una mostra interattiva di digital art alla Gaité Lyrique
      • Un festival del cinema per piccolissimi
      • Mostra al Jardin des Plantes
      • Mostra gratuita sull’Avenue George V
      • Le giornate del patrimonio a Parigi con bambini
      • Les Extatiques, l’arte all’aria aperta
      • I tesori del Faraone Toutankhamon
  • VITA DA EXPAT
    • Vita da Expat
  • BIO&CONTATTI
Menu
vita da expat

Vita da Expat

Posted on 20 Marzo, 202020 Marzo, 2020 by Carlotta

La vita da expat non è sempre rose e fiori. E non mi riferisco solamente a quel fondo nostalgico che tiene sempre vivo il ricordo della famiglia e degli affetti in un angolo del cervello, ma alla gestione quotidiana della vita: la socialità cambia. E gli amici, seppur appena conosciuti, diventano la risorsa più grande, la famiglia eletta oltre i confini del proprio paese. Non esistono più i pranzi pantagruelici in famiglia o le scampagnate in campagna con gli amici, ma cene, pranzi o picnic a piedi nudi nel parco durante la bella stagione, qualora questa decida di essere clemente e di offrire qualche giorno sereno (chi vive nel Nord Europa non è sempre fortunato).

La genitorialità

Decidere di avere un figlio è una scelta personalissima che attiene alle coppie. Nella nostra vita da expat, una costante che ho avuto modo di sperimentare di persona, è la perenne preoccupazione che genera l’idea di aver un figlio all’estero. Come se la neomadre possa avere difficoltà a seguire un corso preparto, a ricevere le indicazioni durante il parto o a riprendersi subito dopo.

Il mito del partorire con tutta la famiglia attorno è duro a morire. Dopo aver partorito mi sono accorta che è fondamentale condividere quel momento col papà. In Francia la presenza del padre è prevista durante l’intero ricovero: dal pretravaglio al post parto.

I papà sono invitati a rimanere durante il soggiorno, possono usufruire di materassi e lenzuola per riposare la notte, ma soprattutto sono istruiti dalle ostetriche durante le prime ore di vita del bébé per padroneggiare le procedure d’igiene: dal cambio del pannolino, al bagnetto, fino alla vestizione. Questo permette alle mamme di riposare e ad i papà di realizzare in modo concreto la loro paternità.

Dalla sua nascita, Lilou non ha mai abbandonato la nostra camera d’ospedale. Abbiamo trascorso ogni istante insieme, condividendo l’intero soggiorno. L’unica separazione (forzata) del papà è stata dettata dalla necessità di dover registrare la nascita in comune.

Non abbiamo sofferto particolarmente l’assenza di visite del parentado. Non che la cosa non ci avrebbe fatto piacere, sia chiaro. Tra le nostre poche ore di sonno, la mia non proprio perfetta forma fisica e la scoperta dell’allattamento su richiesta, vedere qualche viso amico ed una delle nonne presenti è stato ugualmente piacevole. Abbiamo avuto il tempo di trovare dei nuovi ritmi prima di aprire nuovamente la porta di casa alle visite.

Non tutte le condizioni che escono dall’ordinario, cui siamo abituati, sono negative. Al contrario, possono rivelare aspetti positivi. Il parto all’estero è stata una di queste.

Genitori Expat

Quando si decide di avere un figlio, il peso delle responsabilità aumenta esponenzialmente. In particolar modo, nella nostra vita da expat, si puo’ contare unicamente sulle proprie forze e al massimo su un asilo nido o un/a baby-sitter. Nonni e nipoti hanno relazioni part-time, estremamente intense durante i periodi di vicinanza, coltivate grazie a strumenti tecnologici, videochiamate e, nel nostro caso, album fotografici. Parlare della famiglia lontana, cosa che per nostro figlio è normalità, è forse il momento che rafforza di più i legami con i nostri affetti in Italia.

La questione della lingua entra a far parte della comunicazione. Se senza figli è possibile passare da una lingua all’altra, l’arrivo dei pargoli obbliga, in qualche modo la famiglia, a familiarizzare con la seconda lingua dei nipoti. Seppur in casa si parli solo italiano, Lilou ha sempre dimostrato un interesse maggiore per il francese. Molte parole di uso quotidiano non vengono neanche tradotte in italiano, al contrario, spesso, si limita ad aggiungere una vocale, come la “a” o la “o” alla fine di una parola.

Per i nonni questo implica uno sforzo: imparare il linguaggio quotidiano in un’altra lingua. Parole comme “pappa”, “nanna”, “bua” possono essere fondamentali nella comunicazione. E poco importa che l’accento non sia perfetto, occorre capirsi un minimo. Al resto pensa l’affetto, con il suo linguaggio del cuore.

Questi prezzi da pagare sono spesso alla base di una scelta di vita che ha richiesto sacrifici, che si è nutrita di dubbi, nel tentativo collettivo di veder riconosciuto il proprio lavoro, lavorare nel proprio ambito o, semplicemente, avere uno stipendio adeguato. Le motivazioni che spingono le persone ad espatriare sono tante, personalissime e rispettabili. Ma quanto è grande la contropartita?

Crescere tra due culture

Se durante i primi mesi di vita del bébé non è stato semplice cogliere i vantaggi, oggi iniziamo a vederne i primi risultati. Sicuramente lo sforzo più difficile è trovare il giusto equilibrio tra le abitudini italiane e quelle francesi nel nostro caso. Allattamento, svezzamento, protocolli pediatrici, calendario dei vaccini… tutto puo’ diventare un motivo di confusione/scontro con le abitudini che sopravvivono in famiglia da numerose generazioni.

Fidarsi del proprio istinto, supportati da un buon medico, è forse il punto di partenza principale per affermare il proprio ruolo genitoriale. Imparare a comprendere le necessità del proprio bambino è un lavoro che si costruisce nel tempo. Non abbiate paura, lasciatevi condurre dal vostro nuovo ritmo familiare. Per noi questo è stato fondamentale per prendere delle decisioni e scegliere, per esempio, di seguire lo svezzamento francese che il bébé ha particolarmente apprezzato.

Oggi il nostro bimbo è molto a suo agio in qualunque contesto. Lui non risente della nostra vita da expat, ma vive un contesto di normalità. In Italia si adatta facilmente alle abitudini legate alle case dei nonni, a casa riprende quelle di tutti i giorni. Il bilinguismo è un punto di forza: sebbene il suo linguaggio privilegi la lingua francese, capisce benissimo l’italiano.

Bébé viaggiatori

La nostra condizione di expat ci ha spinti a viaggiare presto. Lilou aveva appena quattro mesi quando ha preso il suo primo aereo. Il nostro primo viaggio lo abbiamo fatto in due: ricordo il terrore di affrontare un volo da sola con uno scricciolino di quattro mesi. Per fortuna è andato benissimo.

Dalla sua nascita Lilou ha preso già 19 voli, alcuni per andare a trovare le nostre famiglie, altri per i nostri viaggi: voli domestici, ma anche voli a lunga percorrenza, senza dimenticare i viaggi in treno. La frequenza dei nostri viaggi ha fattosì che lui imparasse ad adattarsi a qualunque mezzo di trasporto.

Alcuni amici ci hanno fatto notare come le nostre abitudini, viste dall’esterno, diano di noi l’impressione che siamo una famiglia perennemente in viaggio. Tuttavia, quest’idea è parzialmente veritiera. Andare a trovare la propria famiglia è realmente un viaggio? Sicuramente la vita da expat favorisce gli spostamenti e la familiarità con ogni tipo di mezzi.

Durante gli ultimi viaggi abbiamo notato come l’interesse di Lilou per treni e aerei sia aumentato. E con l’interesse anche la sua partecipazione sembra essere decisamente più attiva. Speriamo solo di riuscire a trasmettergli quella curiosità verso il mondo che possa fare di lui un viaggiatore di domani.

  • Expat life
  • Francia
  • Genitorialità
  • Vita da expat
  • 2 thoughts on “Vita da Expat”

    1. Federica Assirelli ha detto:
      25 Aprile, 2020 alle 7:38 am

      Sono stata expat anch’io per 6 anni, prima in Cina e poi in Thailandia, quindi capisco bene tutto ciò che hai scritto. Mio figlio è nato a Shianghai e a 3 mesi ha fatto il suo battesimo dell’aria con un volo transoceanico per andare a conoscere i nonni!

      Rispondi
      1. Carlotta ha detto:
        25 Aprile, 2020 alle 11:47 am

        I paesi cambiano – e sicuramente vivere la maternità in Asia sarà decisamente molto diverso dalle esperienze europee! – ma i viaggi e i problemi probabilmente sono simili ovunque per chi, come noi, sperimenta queste fasi della vita altrove. Grazie per questa condivisione!

        Rispondi

    Lascia un commento Annulla risposta

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Articoli recenti

    • Natale 2020 a Parigi 24 Dicembre, 2020
    • GLI ICEBERGS DELLO JÖKULSÁRLON 27 Novembre, 2020
    • Il sud est dell’Islanda. 5 Novembre, 2020
    • Visitare il Circolo d’Oro con i bambini 22 Ottobre, 2020
    • Andare al Blue Lagoon con la famiglia 7 Ottobre, 2020
    • Scoprire il sud dell’Islanda 23 Settembre, 2020
    • Visitare l’Islanda nel 2020 10 Settembre, 2020
    • La cioccolata Tony’s : storia di una visione etica 26 Agosto, 2020
    • Volare dopo il Covid 19 Agosto, 2020
    • Il musée de l’illusion di Parigi 5 Agosto, 2020

    Commenti recenti

    • Carlotta su Natale 2020 a Parigi
    • Silvia The Food Traveler su Natale 2020 a Parigi
    • Carlotta su I soprannomi di Parigi
    • Daniele su I soprannomi di Parigi
    • Carlotta su GLI ICEBERGS DELLO JÖKULSÁRLON

    Archivi

    • Dicembre 2020
    • Novembre 2020
    • Ottobre 2020
    • Settembre 2020
    • Agosto 2020
    • Luglio 2020
    • Giugno 2020
    • Maggio 2020
    • Aprile 2020
    • Marzo 2020
    • Febbraio 2020
    • Gennaio 2020
    • Dicembre 2019
    • Novembre 2019
    • Ottobre 2019
    • Settembre 2019
    • Agosto 2019
    • Luglio 2019
    • Giugno 2019
    • Maggio 2019
    • Aprile 2019

    Categorie

    • Attrezzatura
    • In viaggio coi bambini
    • Mostre tempornee
    • Parigi
    • Uncategorized
    • Viaggi
    • Vita da Expat
    © 2021 Piccole Avventure di Famiglia | Powered by Minimalist Blog WordPress Theme