
Viaggi da incubo per genitori che viaggiano da soli
La prossima volta viaggi con suo marito!, ha tuonato un agente aeroportuale quando gli ho chiesto se avesse potuto darmi una mano spostando i miei bagagli sul nastro. Dovevo chiudere il passeggino, tirare fuori pc e liquidi vari, mentre Lilou piangeva perché voleva che lo tenessi in braccio. L’agente continuava a guardarmi, ripetendomi incessamente che dovevo sbrigarmi per cedere il mio posto agli altri passeggeri. Ho capito subito che quello era il primo di una lunga serie di viaggi da incubo!
Se c’è una cosa verso cui sono diventata intollerante, da quando sono madre, è il dover ricevere costantemente consigli che mascherano al loro interno dei giudizi. Perché nel 2019 un genitore non dovrebbe poter viaggiare da solo con il proprio figlio?
Ricordo che durante il periodo natalizio abbiamo incontrato un papà che viaggiava da solo con il suo bimbo di 23 mesi. Per lui non è stato semplice gestire il viaggio, specialmente perché, una volta arrivati a Bologna, il fasciatoio non era a disposizione per i papà. Cosi’ abbiamo condiviso l’esperienza del cambiare i bimbi in modo sportivo sui sedili dell’aereo, tra lo scontento dei vicini, disturbati da questo gesto improprio.
La maternità mi ha insegnato a dovermi adattare in qualunque situazione: allattare, cambiare Lilou, nutrirlo ovunque mi trovassi. In alcuni casi, questi atti vitali sono stati percepiti come mancanza di pudore o di rispetto. Ma come si può chiedere ad un bébé di aspettare? Per un genitore la priorità è il benessere del proprio figlio, a prescindere da quanto succede attorno.
Gli aeroporti, nella maggioranza dei casi, restano ancora luoghi inospitali per le famiglie. Esistono ancora strutture in cui donne incinte o famiglie con bambini molto piccoli sono obbligati a fare code infinite, a dover cambiare i bambini in fasciatoi sporchi, accessibili solo per le madri. E, soprattutto, non esistono aeree gioco in cui poter intrattenere i bambini. Chissà se gli aereoporti del futuro decideranno di abbracciare le necessità dei sempre più frequenti baby passeggeri.
A complicare le cose contribuiscono le compagnie aeree che spesso limitano le dimensioni dei bagagli, non tollerando una borsa per bébé oltre il bagaglio del genitore che lo accompagna. Questi esserini seppur così piccoli richiedono spesso un’infinità di cose, specialmente giochi perché non disturbino i vicini di posto.
Di recente, Ryanair, è tornata a far discutere per via della sua politica di bagagli. Non solo d’ora in avanti il bagaglio a mano sarà a pagamento, scatenando le ire dei consumatori. Per quanto riguarda i bébé (da zero a 23 mesi) una tariffa di 25 euro è applicata automaticamente ad ogni prenotazione. In più i bagagli speciali gratuiti sono un passeggino più un articolo a scelta tra i seguenti: un seggiolino auto o un seggiolino rialzato o un lettino da viaggio. Nessun bagaglio per bambini, ovvero una borsa o un trolley, sarà previsto, come nel caso di altre compagnie, per il viaggio.
Caro Signore Agente, non penso che la nostra vita la riguardi. Ma ho il diritto di viaggiare da sola e i suoi commenti sono fuori luogo. Se volesse darmi una mano spostando il passeggino, le sarei grata. Altrimenti, dica pure agli altri passeggeri che dovranno aspettare.
Viaggiando da sola con mio figlio – sono una madre single – ho imparato a chiedere senza vergogna. Preferirei vivere in un mondo dove i treni sono accessibili e posso viaggiare comodamente anche con bimbo al seguito, ma a domanda diretta non ho ancora trovato qualcuno tanto maleducato da non aiutarmi a scaricare/caricare i bagagli 🙂
Alcuni addetti ai controlli di sicurezza aeroportuale riescono a sbalordire chiunque quanto a mancanza di empatia (non dico di solidarietà, sostegno o altro)… Ti auguro di non incontrarne mai, o almeno se questo fosse inevitabile, raramente…