
Il Blue Lagoon è in qualche modo l’emblema dell’Islanda. Sembra strano, ma il nome di questa SPA appare immediatamente quando si digita “cosa fare in Islanda”. Segnalato da guide e portali che promuovono il turismo sull’isola, questo posto sembra una tappa imperdibile per chi transita sul territorio islandese. Dopo numerose riflessioni, cogliendo l’attimo grazie alla stranezza del periodo, abbiamo deciso di sperimentarla anche noi e vogliamo condividere la nostra esperienza.
La SPA

Personalmente non ricordo quando risale l’ultima pausa rilassante di coppia. Probabilmente siamo un po’ atipici noi, perché amiamo i viaggi dinamici, l’essere perennemente in movimento e raramente ci siamo concessi week-end o pause all’insegna del dolce far niente. Probabilmente sbagliando.
Il Blue Lagoon è una stazione termale che sorge nei pressi di una centrale geotermica. In pratica, poiché l’Islanda rappresenta davvero un modello di ecosostenibilità ben rodato, la famosa piscina all’aperto, che sorge all’interno di un territorio vulcanico, è alimentata dagli scarti dell’acqua della vicina centrale geotermica. La piscina è stata creata artificialmente e si estende per circa 200 metri.
La particolarità dell’acqua di questa stazione termale consiste nella composizione dell’acqua stessa che contiene sali minerali, silicati e alghe blu-verdastre. Sono proprio le alghe a dare il colore turchese lattiginoso alle acque di questa SPA. Il livello salino dell’acqua è inferiore a quello del mare. Pare che chi ha problemi di pelle abbia trovato benefici dopo un bagno in questa stazione termale.
Il Blue Lagoon con i bambini
Ci siamo a lungo interrogati se questo posto si prestasse ad accogliere una famiglia con un bimbetto di due anni e non avendo trovato risposte rassicuranti, in una giornata di sole, abbiamo deciso di lanciarci.
Generalmente viene caldamente consigliato di prenotare la propria permanenza con una settimana di anticipo. Avendo viaggiato nell’estate del covid, abbiamo avuto la libertà di poter acquistare i nostri biglietti circa un’ora prima di andare. L’ingresso costa circa 37 euro a persona, ma il costo potrebbe variare in funzione dell’orario scelto. I bambini al di sotto dei cinque anni non pagano.
La preoccupazione più grande che riguardava una pausa relax in questo posto riguardava il contrasto tra i 10 gradi di temperatura di un pomeriggio d’inizio settembre e l’acqua calda. Il nostro dueenne avrebbe apprezzato? Il luogo si prestava ad accogliere famiglie con bambini? Saremmo riusciti a gestirlo facilmente?
All’ingresso, vedere famiglie con bambini più piccini del nostro, ci ha subito rassicurati. L’ingresso in acqua non avviene solo dall’esterno, ma anche dall’interno. Attraverso un percorso in acqua avrete modo di abituarvi al calore e subirete meno lo shock termico della temperatura esterna.

Il prezzo del biglietto è in una certa misura giustificato dai servizi che la SPA offre: questo comprende l’ingresso alla struttura, una maschera facciale e un drink. La Spa, in realtà, offre molto di più: avrete accesso agli asciugamani (tutti quelli di cui avrete bisogno), le docce sono equipaggiate di tutti i prodotti d’igiene personale di cui si ha bisogno. Si tratta di prodotti del marchio della Spa, acquistabili anche nello shop della struttura. Asciugacapelli e specchiere illuminate sono a disposizione di tutti gli ospiti, mentre il personale sorveglia costantemente che il livello di pulizia resti sempre alto.
Non avrete bisogno neanche di catenacci: il bracciale fornito all’ingresso vi permetterà di chiudere il vostro armadietto. Per i bambini i braccioli sono obbligatori, ma non preoccupatevi di portare i vostri: la SPA vi fornirà anche quelli.
Sicuramente l’unica pecca sono i vestiari separati e non misti: per quanto la privacy sia importante, per una coppia di genitori è più semplice gestire insieme un bambino in tenera età.
In gravidanza
Qualora foste in dolce attesa e vi chiedeste se questa stazione termale è una tappa possibile per una gestante, la risposta è via libera! Contrariamente a molte SPA, che offrono vasche idromassaggio, nocive specialmente durante il primo trimestre di gravidanza, il lago del Blue Lagoon non rappresenta alcun pericolo per una futura mamma.
Permanenza al Blue Lagoon
Dopo circa mezz’ora dentro la grande piscina, semi deserta quel giorno, ci siamo resi conto di quanto il calore mettesse arsura. Ci siamo dunque diretti al bar, una struttura semi immersa nell’acqua, dove poter riscattare il nostro drink (alcolico o no). Per me è stato piacevole sorseggiare qualcosa di fresco.
La nostra permanenza dentro l’acqua è durata circa un’ora e mezzo. Il nostro corpo ci ha indicato quando uscire, specialmente perché il calore stava iniziando a renderci fiacchi.
Nello spazio al coperto, al piano terra, in prossimità del punto di consegna degli asciugamani, si trova un’area relax. Qui abbiamo visto diverse famiglie con cibo da asporto, intente a far fare merenda ai più piccoli o sgranocchiare spuntini. In pratica, con un pizzico d’organizzazione, è possibile trascorrere l’intera giornata all’interno della SPA.
La nostra esperienza al Blue Lagoon

Sebbene i locals reputino il Blue Lagoon un’esperienza totalmente turistica, consigliando bagni termali naturali, come quello dello stabilimento sul lago Myvatn (cui abbiamo dovuto rinunciare a causa della quarantena), questa SPA rappresenta un modo per scoprire la cultura delle terme in Islanda. Completamente family-friendly, questo luogo rappresenta una piccola pausa all’interno di un road trip in cui il tempo per il relax sembra essere poco.
Se il vostro budget lo consente, concedetevela pure. Evitate di programmarla il giorno della vostra partenza se non volete viaggiare con costumi bagnati in valigia e volete concedervi questo tempo come un momento di relax. Nei pressi del Blue Lagoon la Penisola di Keflavik è ricca di luoghi da scoprire!