Visitare la Dubai storica non era nei nostri programmi. Questi hanno subito un cambio repentino una ventina di giorni prima della nostra partenza. A fine febbraio, infatti, avremmo dovuto prendere un aereo per la Guadalupa – ebbene sì, ci siamo insospettabilmente innamorati delle atmosfere caraibiche! – ma, pochi giorni prima di partire, abbiamo scoperto che i disordini interni rendevano poco sicuro il nostro soggiorno. Dovendo affrontare il viaggio con due bambini piccoli, abbiamo optato per un cambio meta dell’ultimo minuto. Addio acque cristalline, frutta fresca, foreste tropicali e rhum…
Per due persone come noi, che programmano il viaggio con un discreto anticipo, questa decisione è stata sofferta. Nelle due settimane che hanno preceduto la nostra partenza, avevamo la sensazione che visitare Dubai, la nuova meta, fosse un ripiego.
Armati di guida, cartoville, resoconti di amici e conoscenti, abbiamo tessuto la trama del nostro itinerario. La prima tappa: la scoperta della storia di Dubai, direzione Deira. Spinti da molti a prenotare delle visite su Get your Guide, alla fine, temendo che i bambini potessero dare segni d’insofferenza, abbiamo optato per un giro fai da te, al nostro ritmo.
Un tuffo nella Dubai storica
Sembra strano, ma anche la Dubai storica è stata ricostruita. La parte più antica della città, che sorge sulle sponde del fiume Creek, è andata distrutta. Di questa, resta solo una minima parte del muro di cinta, gelosamente custodito all’interno del quartiere storico di Al-Fahidi.

Questo quartiere oggi si presenta come una sorta di galleria artistica: prendete il tempo di perdervi tra le sue vie, di approfittare di ogni angolo d’ombra per proteggervi dal sole, e di scoprire ogni atrio, ogni interno, ogni scorcio. Gli interni, in particolar modo, vi permetteranno di scoprire il lavoro di artisti locali, sale da té o ristoranti nascosti. All’interno del quartiere si trova una Moschea, che potrà essere visitata da turisti non islamici, a patto che il vostro abbigliamento rispetti le usanze locali: pantaloni non troppo corti per gli uomini ed abiti lunghi e ampi, oltre alla testa coperta, per le donne.
All’interno di Al-Fahidi è presente anche un tempio indù, aperto al pubblico due ore al giorno. Se voleste visitarlo, passate subito davanti al suo portone per sapere a quale momento della vostra visita poter accedere.

Perdetevi pure all’interno del quartiere di Al-Fahidi, prima di raggiungere le sponde del Creek. Costeggiando il fiume, potrete dirigervi verso il souk tessile. Ma prima, una sosta sulla terrazza ombreggiata del Mazmi, per bere un cocktail di frutta, mangiare un gelato o sgranocchiare qualche pietanza. Perché vi parlo di questo locale? Perché è stata una sorpresa inaspettata: la sua proprietaria è italiana, sposata con uno chef emiratino. Insieme hanno deciso di creare un locale di cucina fusion, che reinterpreta la tradizione italiana, con materie prime medio-orientali. Le vostre papille giubileranno assaggiando l’hoummus di basilico! Non dimenticate di chiedere il programma, il locale ospita spesso concerti ed eventi per sostenere gli artisti locali.
Il souk tessile
Se avete visitato Istanbul e il suo Gran Bazar, avrete una vaga idea di come possa essere un mercato mediorientale. Nel cuore della Dubai storica, sebbene le strutture siano recenti, avrete l’imbarazzo della scelta per il vostro shopping. In luoghi come questo, non dimenticate di contrattare. Sappiate che la domanda che vi verrà fatta più frequentemente sarà questa: dimmi quanto tieni all’oggetto che io posso venderti. Siate abili, perché i prezzi presentati sono spesso decisamente alti, i mercanti contano di trovare il turista che mette mano al portafoglio senza controbattere, come è tipico della nostra cultura occidentale.

Nel souk tessile troverete sciarpe, kefie, stole e abiti oltre al tessuto a metratura. Non esitate a percorrere le stradine laterali. Perché, se è vero che il vino buono si trova nelle botti piccole, a Dubai, gli affari migliori si fanno nelle stradine secondarie.
Sebbene resti poco dei resti storici autentici, la Dubai storica è anche quella popolare, quella in cui il turista indossa i panni di chi frequenta questi quartieri ogni giorno.
La traversata del Creek
Il fiume che, dopo aver attraversato i quartieri storici di Deira e Bur Dubai, sfocia sul Golfo Persico, richiama numerosi turisti. Primo porto naturale della città, attorno al quale sono nati i primi insediamenti, oggi si presenta come il cuore pulsante dell’attività dubaiota. Dalle sue sponde, si possono ammirare costruzioni avvenieristiche ed eclettiche, ma anche le zone più autentiche della città.

Molti turisti si concedono un giro in battello lungo il creek, prenotando su Getyourguide. Qui sarà possibile trovare un’escursione che vi permetta di navigare sul fiume a bordo di un’agra, l’imbarcazione tradizionale in legno. Durante il tragitto vi verrà offerto del té.
Oppure, opzione che abbiamo sperimentato noi, potete attraversare il fiume su un’agra, pagando un biglietto di 15 diram, per raggiungere l’altra sponda. Non solo proverete l’ebbrezza di raggiungere navigando il quartiere di fronte, ma l’imbarcadero si trova in prossimità di un’altra tappa della Dubai storica, ovvero l’ingresso del Souk delle spezie.

Personalmente, ho trovato il fiume piuttosto sporco e popolato da gabbiani che mangiano qualunque cosa. Limitarsi ad attraversare le sponde, con una navigazione di circa dieci minuti, è stato largamente sufficiente. Il personale è stato gentilissimo, permettendoci di salire a bordo col nostro passeggino (piegato) e il nostro bébé.
Il souk delle spezie
Se avete già visitato dei mercati orientali, saprete quanto i venditori siano abili nelle loro strategie di marketing, ma che queste, spesso rischiano di essere piuttosto invadenti. Se siete degli uomini, non stupitevi se loschi figuri vi fermeranno cercando di attirarvi in angoli remoti pur di vendervi elisir di dubbia composizione che favoriranno le vostre capacità amatorie. Non stupitevi, se pur vedendovi un bébé tra le braccia, possano dirvi che Dio non vi abbia benedetti abbastanza e che la felicità significa avere molti figli. Nessuno si porrà il problema di essere indelicato e fuori luogo.

Non stupitevi se qualcuno vi avvicinerà mostrandovi sul cellulare le immagini di borse griffate e rolex, proponendovi di seguirli per acquistare i loro modelli a buon mercato. Nel souk delle spezie, oltre alle spezie e al pregiatissimo zafferano, molti mercanti propongono prodotti contraffatti. A voi la scelta se cedere… o meno.

Le spezie, tuttavia, rappresentano i colori della Dubai storica: prendete il tempo di ammirare i banchi colorati, scambiate due chiacchiere con i mercanti, lasciatevi raccontare dei benefici del j.j.baba o della curcuma. Inebriatevi dell’odore del legno e dell’incenso con cui, secondo la cultura mediorientale, profumare gli ambienti domestici. Passeggiare tra le vie del souk delle spezie, significa immergersi nella cultura emiratina. Al tempo stesso, siate vigili e attenti perché in pochi istanti potreste pagare cifre esorbitanti per una manciata di spezie!
Il Souk dell’Oro dove non è tutto oro quello che luccica…

La visita della Dubai storica non si conclude qui, a distanza di poche centinaia di metri vi imbatterete nel Souk dell’Oro. Terzo souk della zona, questo ha il potere di impressionare i turisti orientali con i suoi prodotti. Basta sbirciare le vetrine per rendersi subito conto quanto l’oro e i luccichii siano presenti nella cultura mediorientale. I gioielli sono decisamente più vistosi e, a volte, appariscenti di quelli cui siamo abituati. Molte vetrine attirano i passeggiatori incuriositi.
Ma se pensate che per fare shopping al souk dell’oro occorra essere facoltosi, vi sbagliate di grosso, perché non è tutto oro quello che luccica. Ebbene sì, ancora una volta vi ritroverete a tu per tu con prodotti contraffatti o metalli meno nobili. Dovrete essere ancora più abili nella contrattazione, specialmente se desiderate tornare a casa con un souvenir d’oro. Anche qui, sebbene le vetrine della strada principale del souk siano quelle più impressionanti, nelle vie laterali avrete modo di contrattare maggiormente e ottenere affari migliori.
L’Heritage Village
Un altro modo per scoprire meglio la Dubai storica è quella di visitare l’Heritage Village, situato nella parte nord delle sponde del fiume Creek. Si tratta di un museo a cielo aperto, fondato nel 1997, in cui è possibile, tramite ambientazioni differenti (come per esempio l’artigianato locale, la vita nel deserto, la pesca delle perle, la lavorazione tessile, la costruzione di barche, etc) scoprire come fosse Dubai prima del boom economico, legato allo sfruttamento dei pozzi petroliferi.

All’interno del village è possibile ugualmente scoprire attività locali, iscritte nella cultura locale, quali le passeggiate a dorso di cammello o le dimostrazioni dei falconieri.
Aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 22:30 (attenzione al venerdì che corrisponde alla nostra domenica e alle festività islamiche, gli orari potrebbero cambiare!), l’Heritage Village offre anche possibilità di concedersi dello shopping grazie ai prodotti locali e degustazioni, le numerose bancarelle offrono lo street food locale.
Dubai un ripiego?
Generalmente, quando scegliamo una destinazione, ad affascinarci sono due aspetti in particolar modo: la storia e la natura. Sfogliando la guida, ci siamo subito accorti che la storia di Dubai è decisamente recente. Un po’ delusi, ma consapevoli del fatto che effettuato il cambio di biglietto, ormai non si tornasse più indietro, abbiamo deciso di proseguire e di accogliere questo viaggio con un état d’esprit quanto più positivo possibile.
Una volta sul posto, ci siamo resi conto di una cosa: Dubai è una città in forte espansione. Visitarla a marzo 2022 o a novembre 2022 sarà differente. Piena di cantieri, la città sembra pronta a sfornare nuovi angoli paradisiaci, nuove architetture eclettiche o nuovi scorci da capogiro, senza considerare l’imbarazzo della scelta delle attività da fare. Ma non solo, la nostra impressione è che il centro del mondo, culturale ed economico, si stia piano piano spostando in Medio Oriente.L’Expo Dubai 2020, in qualche modo, ne è stata la prova.
Partendo, consapevoli che forse Dubai non rappresentasse per noi una meta dei sogni, abbiamo avuto la sensazione di aver varcato uno strano suolo, the place to be dei prossimi anni, il luogo in cui il futuro avrà un ruolo cruciale. In poche parole, in un cambio di prospettiva radicale, rispetto al nostro modo di viaggiare, abbiamo capito che le costruzioni di oggi sono i tasselli della storia di domani.