A chi non piace assaggiare le specialità locali, specialmente nel bel mezzo di una vacanza? Alzi la mano chi non è goloso e resiste alla tentazione di provare qualcosa che non conosce. Io, anzi noi, non ne siamo in grado. E, orgogliosamente, ci riteniamo sostenitori di coloro che sono diventati pazzi per i cannelés, i dolci di Bordeaux.
Sebbene sua maestà il vino sia un po’ la superstar del luogo, alcuni dolci rappresentano il tratto distintivo della città.
I Cannelés cosa sono e dove trovarli
Poco importa che alloggiate nel centro storico o nel quartiere Euroatlantico. Imbattersi in un negozio o un chiosco di cannelés, i dolci di Bordeaux, è inevitabile. Impossibile non essere attirati dalle insegne rosse dei marchi storici della città. Eh sì, perché sebbene ogni maison vanti la propria ricetta, il comune denominatore sembra essere la scelta tipografica che ne detona i loghi.
Una sosta si impone in ciascuna delle insegne cittadine: la Toque Cuivrée e Canelés Baillardran.
Ma cosa sono esattamente questi tanto decantati Cannelé, i dolci di Bordeaux?
Me lo sono chiesta anche io per tanto tempo, la loro forma non mi ha mai attirata.
I cannelés sono dei dolci a forma di campana, venduti in tre formati: piccolo, medio, grande. L’esterno – poco invitante alla vista, ve lo accordo! – deve essere croccante e l’interno morbidissimo. A Bordeaux ne vengono proposte due varianti: la più golosa, al rhum; la più soft, alla vaniglia del Madagascar.
Descritti così potrebbero sembrare banalissimi dolcetti. In realtà il loro gusto è deciso e avvolgente.
Breve storia dei Cannelés
Dietro questo dolce emblema del territorio bordelais, circolano numerose storie riguardo le sue origini. Qual’è quella vera?
La più diffusa vorrebbe che i cannelés, i dolci di Bordeaux, siano stati creati nel XVIesimo secolo, tra le mura del convento des Annonciades. Le monache, infatti, preparavano un dolce, chiamato anche canelat o canelet, avvolgendo un bastoncino di canna con la pasta e friggendola.
Una seconda versione, altrettanto diffusa, invece vorrebbe che questo dolce fosse stato creato da una corporazione di artigiani, i canauliers, un secolo più tardi. Questi avevano dato vita ad un impasto particolare: una sorta di pane a base di farina e tuorli d’uovo.
Avendo regalato una leccornia davvero speciale, poco importa chi e quando abbia inventato il dolce. Di certo noi, saremo eternamente riconoscenti per questa squisitezza.
La prima volta che ho assaggiato un Cannelé
Non mentirò. Da quando ne ho scoperto l’esistenza, li ho sempre evitati. Qualche anno fa’ avevo visto una boutique dedicata unicamente a questi dolci sorgere nei pressi del Museo Pompidou. Quando, promuovendoli, mi avevano offerto di assaggiarne uno, giudicandoli male, avevo rifiutato.
A farmi cambiare idea è stato il mio compagno, grande appassionato di pasticceria francese. Non solo sapeva dove andarli a comprare, ma dopo averne preso uno, ancora fumante, ha insistito perché assaggiassi.
Contrariata, ho dato un morsetto, piccolissimo, certa che non mi sarebbe piaciuto. Si trattava di un cannelé al rum. E, invece, con enorme stupore, ho dovuto ricredermi. Non solo il cannelé era buono, ma quello al rum aveva un sapore talmente intenso da poter dare dipendenza.
Il giorno dopo, invece, abbiamo assaggiato il cannelé alla vaniglia. Dato che Lilou e Lila ne sembravano incuriositi, ci siamo lanciati su una versione non alcolica. E anche in questo caso: l’esplosione di sapore è stata una sorpresa avvolgente.
Senza rendermene bene conto, mi sono innamorata dei cannelés, i dolci di Bordeaux.
La Maison Baillardran
Tra le due insegne storiche, questa è diventata la mia preferita. Non solo per il rapporto, a mio avviso perfetto, tra l’esterno croccante e l’interno soffice, arioso e morbido del dolce. O perché la versione alcolica, schiacciandola un po’, trasudasse rum. Ho trovato il gusto più deciso.
Se voleste assaggiare i loro cannelés, i dolci di Bordeaux, troverete i punti vendita disseminati in città. La piccola stazione Saint-Jean ne conta tre. L’uno sul piazzale esterno, un secondo all’interno (piano terra), un terzo, molto grande, al piano -1.
Oltre alle due varianti classiche qui è possibile provate altre varianti più contemporanee. Quella ricoperta di cioccolato con, all’interno, una ganache di cioccolata. O ancora quello ricoperto di cioccolato biondo con, all’interno, una ganache di caramello al burro salato (questo sapore è molto caro ai francesi!).
E se pensate che la vostra breve dipendenza dai cannelés, i dolci di Bordeaux, rischia di farvi impazzire una volta rientrati a casa, sappiate che la Maison Baillardran vende gli stampi, rigorosamente in rame, corredati della loro ricetta, per poter riprodurre questi dolci ad infinitum.
I Banelés, la variante della Maison Chamvermeil
Se le maisons di pasticceria che vantano versioni differenti sembrano essere fin troppo numerose, una ha creato una versione dei Cannelés, i dolci di Bordeaux, leggermente diversa dalle altre.
Volendo onorare la tradizione del dolce al rum, questa pasticceria ha deciso di reinventare il cannelé, immaginandolo come un incontro tra due dolci: il cannelé e il babà al rum. Da cui, il nome abbreviato di Banelé, inventato dalla Maison Chamvermeil.
La texture del dolce perde la sua croccantezza in favore della morbidezza e ariosità del babà. Un’alternativa da non perdere per i cultori dei dolci al rum.
Il turismo dolciario a Bordeaux
In Francia, come in qualunque altro paese, ogni territorio ha le proprie specialità gastronomiche. Bordeaux è, senza dubbio, una meta interessante da scoprire.
Che pensiate di trascorrere un week-end o un periodo più lungo, poco importa. Anche un semplice passaggio in città, per motivi di lavoro o per voglia di svago, sarà utile a concedersi il piacere di assaggiare qualche leccornia. Dai macarons bordelais, che dell’elegante macaron de La Durée, non hanno che il nome; alle Dune Bianche, senza dimenticare i cannelés, i dolci di Bordeaux in tutte le loro versioni, la scelta è davvero ampia.
Se anche voi, come me, riuscite a vincere le vostre ritrosie e pregiudizi, concedetevi un cannelé. Anche nella taglia più piccola, sono certa, saprà offrirvi un momento di puro piacere.